Pavia commemora le quattro vittime del crollo della Torre Civica avvenuto nel 1989

Pavia commemora le quattro vittime del crollo della Torre Civica avvenuto nel 1989

Pavia commemora le quattro vittime del crollo della Torre Civica del 1989, riflettendo sull’importanza della memoria e della sicurezza per prevenire futuri disastri.
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Pavia commemora le quattro vittime del crollo della Torre Civica avvenuto nel 1989 - Gaeta.it

Oggi, Pavia ha dedicato un momento significativo alla memoria delle quattro persone che persero la vita nel drammatico crollo della Torre Civica, avvenuto il 17 marzo 1989. Attraverso una cerimonia pubblica, la città ha voluto ricordare non solo le vittime, ma anche le lezioni apprese dalla tragica esperienza. La Torre, simbolo della città, si ergeva per 78 metri dal suo completamento nell’undicesimo secolo, per poi franare in un istante, lasciando un segno indelebile nel cuore della comunità.

Le vittime del crollo e il contesto storico

Il crollo della Torre Civica di Pavia ha segnato un’epoca di profonda tristezza. Le vittime, Pia Casella Comaschi, edicolante di 52 anni, Giulio Fontana, di 76 anni e titolare di un ristorante, e due adolescenti, Adriana Uggetti e Barbara Cassani, rispettivamente di 18 e 17 anni, rappresentano un dramma collettivo che ha vissuto la città. L’evento si è verificato in una mattina come tante, alle 8.55, scatenando una frana di mattoni e ricordi che ha gettato la comunità in uno stato di shock. Il crollo ha rivelato non solo fragilità strutturali ma anche la vulnerabilità di una società intera nel fronteggiare eventi inaspettati. La Torre Civica, eretta come simbolo di handicap, ora pesa come un triste monito nel tessuto urbano di Pavia.

La ricorrenza di oggi ha permesso di fare riflessioni più ampie sulla sicurezza delle strutture storiche e l’importanza di interventi di prevenzione. La scossa portata da quel crollo ha convinto le istituzioni locali a ripensare approcci e strategie per evitare simili disastri e promuovere una cultura della sicurezza.

La cerimonia del ricordo e le parole delle autorità

La cerimonia si è svolta alla presenza di autorità locali e cittadini, riuniti per un momento di raccolta e commemorazione. Il vicesindaco di Pavia, Alice Moggi, ha sottolineato la necessità di mantenere vivo il ricordo delle vittime, ricordando, come è stato di un’assenza sentita nella comunità. Le sue parole hanno colto il profondo impatto emotivo che il crollo ha avuto su tutti, parlando di una “ferita che ha cambiato per sempre la nostra città”.

Il sindaco di San Genesio, Enrico Giuseppe Tessera, ha evidenziato l’importanza della memoria e della prevenzione. “Costruire un futuro migliore senza tragedie” è diventato l’obiettivo che le istituzioni locali si sono poste. Questi discorsi hanno trovato risonanza anche nei cuori dei presenti, tracciando un legame tra passato, presente e futuro.

La messa in memoria delle vittime

La commemorazione ha proseguito con una messa dedita alla memoria delle quattro vittime, svolta nella vicina cattedrale. Il parroco don Gian Pietro Maggi ha offerto una riflessione profonda sulla vita e sulla perdita. La sua omelia ha invitato i presenti a riflettere sul significato di guidare le proprie azioni verso il bene, piuttosto che per interessi personali. Attraverso le sue parole, la comunità è stata esortata a onorare la memoria delle vittime vivendo con un peso di responsabilità collettiva. Il richiamo alla grazia divina ha aggiunto una dimensione spirituale al momento, lasciando i presenti con la vitamina della speranza e del ricordo vivo di chi non c’è più.

Oggi, Pavia si è fermata per ricordare le proprie radici, affrontando uno dei momenti più cupi della sua storia con la determinazione a non dimenticare e a costruire un futuro che non conosca più simili tragedie.

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