Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha appena terminato un viaggio significativo attraverso tre nazioni africane: Mauritania, Gambia e Senegal. Questa missione diplomatica si è concentrata su questioni cruciali legate alla migrazione, con l’intento di stabilire canali per flussi migratori legali e attuare procedure di rimpatrio efficaci. Questa visita rappresenta un passo importante nelle politiche migratorie spagnole e nelle relazioni con i Paesi africani.
Un tour mirato: obiettivi della visita
Il primo ministro Sanchez ha intrapreso questo tour con un obiettivo chiaro: affrontare in modo diretto la crescente crisi migratoria che grava sulle Isole Canarie. I recenti sviluppi in ambito europeo hanno in parte dissuaso i migranti dal tentare l’attraversamento del Mediterraneo, ma questa situazione ha avuto un effetto collaterale: un aumento degli arrivi verso le Canarie. Secondo le parole di Sara Prestianni, responsabile advocacy di Euromed Rights, le operazioni di intercettazione condotte dalle autorità libiche e tunisina stanno forzando i migranti a cercare rotte alternative, amplificando così il flusso verso l’arcipelago spagnolo.
Sanchez sta puntando sulla promozione della migrazione circolare, un concetto che implica l’assunzione di lavoratori stranieri provenienti dai loro Paesi d’origine, con la garanzia che possano tornare alle loro terre. Questo approccio rappresenta un tentativo per affrontare le questioni legate all’immigrazione in modo sostenibile e rispettoso dei diritti umani, prolungando collaborazioni già in atto con il Marocco e il Senegal e ora estendendosi a Gambia e Mauritania.
Le preoccupazioni delle organizzazioni non governative
Nonostante gli sforzi di Sanchez siano stati accolti con un certo ottimismo, le ONG hanno espresso preoccupazioni legate ai rischi che possono presentarsi con l’implementazione della migrazione circolare. In particolare, come evidenziato da Prestianni, la situazione dei lavoratori stagionali può facilmente sfociare in dinamiche di sfruttamento. Ambiti come l’agricoltura in Spagna, in regioni come Huelva, Puglia e Calabria, hanno visto casi di abusi, e questo rende necessario un forte monitoraggio affinché i diritti dei lavoratori vengano rispettati.
La rotta delle Canarie: una crescente preoccupazione
La rotta delle Canarie si sta rivelando una delle più insidiose e pericolose nell’ambito dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo. Tra gennaio e marzo 2024, gli arrivi via mare sono aumentati notevolmente, con un incremento del 154%. Le traverse dal Gambia e dal Senegal possono durare giorni interi e sono accompagnate da forti correnti atlantiche, rendendo la situazione potenzialmente letale per i migranti. Questo panorama di emergenza ha spinto Sanchez a cercare soluzioni pratiche durante i colloqui in Africa.
Un sistema di distribuzione per i migranti minorenni
Il flusso incessante di migranti ha posto enormi sfide alla Spagna, in particolare alle Isole Canarie. Uno degli aspetti centrali delle discussioni condotte da Sanchez riguarda la pianificazione di un sistema di distribuzione per i migranti minorenni tra diverse comunità spagnole. Questo modello si ispira al sistema di solidarietà già in uso a livello europeo, affinché i carichi migratori siano ripartiti equamente e le strutture locali non siano sovraccariche.
Prospettive future: attenzione a Bruxelles
Ad oggi, non ci sono indicazioni riguardo a una visita della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nelle Canarie, simile a quella realizzata sull’isola italiana di Lampedusa. Tuttavia, non è da escludere un eventuale viaggio da parte di rappresentanti dell’Unione europea, in risposta alle ripetute crisi migratorie e alle richieste di cooperazione internazionale. La situazione rimane sotto attenta osservazione, con la necessità di strategie collaborative per affrontare le sfide presi in atto dai flussi migratori.