La situazione dei pendolari della Circumvesuviana è critica e preoccupante. Le associazioni che rappresentano gli utenti della linea ferroviaria vesuviana hanno lanciato un allarme forte e chiaro, chiedendo un incontro urgente con il prefetto. I rappresentanti dei comitati denunciano un quadro di inefficienza e insicurezza che mette a rischio la quotidianità di migliaia di cittadini. Analizziamo in dettaglio le problematiche emerse e le richieste formulate dai pendolari.
Problemi critici sulla linea di Baiano
Guasti e incidenti: un allarme costante
I comitati di pendolari, rappresentati da figure chiave come Enzo Ciniglio, Salvatore Ferraro, Salvatore Alaia e Marcello Fabbrocini, segnalano un grave deterioramento della situazione sulla linea di Baiano. Negli ultimi tempi, diversi treni sono stati coinvolti in guasti che hanno causato incendi e fumi visibili, portando a ritardi e soppressioni frequenti delle corse. “Il disastro della riapertura della linea di Baiano ha esacerbato una situazione già critica,” dichiara Ciniglio.
La fiducia dei pendolari nei mezzi pubblici è diminuita drasticamente. Ogni giorno, migliaia di lavoratori e studenti si trovano a dover affrontare attese estenuanti e viaggi in condizioni strutturalmente inaccettabili. L’incertezza è palpabile e la sicurezza diventa una preoccupazione principale per chi si affida alla linea ferroviaria.
Cause del malfunzionamento: carenza di mezzi e manutenzione inadeguata
Le associazioni evidenziano che una delle principali cause dell’attuale disagio è la carenza di treni e una manutenzione gravemente inadeguata lungo le linee. “Man mano che il tempo passa, i binari diventano sempre più infestati da vegetazione incolta,” afferma Alaia, sottolineando come questa situazione impedisca operazioni efficaci di manutenzione e sicurezza.
L’assenza di una pianificazione strategica ha portato a una gestione desolante. “Solo la fortuna ha evitato fino ad ora una tragedia,” avvertono i portavoce, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi immediati per prevenire incidenti futuri. Questo scenario crea uno stato di ansia tra i pendolari che sperano in una rapida risoluzione della crisi.
Richiesta di un incontro con il prefetto
Un appello risoluto per una strategia a lungo termine
Di fronte a un panorama tanto complesso, i rappresentanti dei comitati non sono rimasti in silenzio. La richiesta di un incontro urgente con il prefetto è chiara e diretta, mirata a coinvolgere anche i vertici di Eav e della Regione. “Abbiamo bisogno di una strategia che tenga conto delle reali necessità dei pendolari e che possa supportare il servizio fino al 2026,” affermano concordi i membri dei vari comitati.
Il piano attuale è descritto come insostenibile e non adeguato a fronteggiare le crescenti sfide dell’utenza. “È un nostro diritto avere un servizio efficiente e sicuro,” dichiarano. La previsione dell’introduzione di nuovi treni nel 2026 rappresenta un’opportunità che deve essere accompagnata da una pianificazione attenta nel breve termine.
L’importanza della mobilitazione
La mobilitazione dei pendolari rappresenta non solo una protesta, ma una richiesta di rispetto per la loro vita quotidiana. Ogni giorno, migliaia di cittadini si spostano utilizzando la rete ferroviaria vesuviana, e il malessere attuale rischia di compromettere drasticamente la qualità della vita di una comunità intera. È fondamentale che le istituzioni ascoltino e rispondano a questo appello, affinché le linee di comunicazione siano sicure e funzionali, al servizio della collettività.
Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Laura Rossi