Pendolari in rivolta contro la chiusura della Roma-Viterbo: le loro richieste ignorate

Pendolari in rivolta contro la chiusura della Roma-Viterbo: le loro richieste ignorate

Pendolari della Roma-Viterbo protestano contro la chiusura temporanea della linea per raddoppio dei binari, chiedendo soluzioni che garantiscano il servizio senza compromettere la mobilità e l’ambiente.
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Pendolari in rivolta contro la chiusura della Roma-Viterbo: le loro richieste ignorate - Gaeta.it

Il dibattito sulle opere di ammodernamento e raddoppio della tratta extraurbana Roma-Viterbo si sta intensificando, con forti proteste da parte dei pendolari. Il Comitato Pendolari esprime la propria contrarietà alla prevista sospensione dell’attività su una parte significativa della linea, ritenendo che alternative praticabili esistano e possano essere implementate senza compromettere la mobilità. Le dichiarazioni di Fabrizio Bonanni e David Nicodemi mettono in luce le legittime preoccupazioni degli utenti della ferrovia, evidenziando il rischio di un disservizio sostitutivo con autobus in una rete stradale già congestionata.

Motivi della contrarietà alla chiusura della tratta

I pendolari della Roma-Viterbo si oppongono alla chiusura di un segmento cruciale di linea per il raddoppio di soli cinque chilometri di binari. Se da un lato l’ammodernamento è essenziale per migliorare il servizio, dall’altro il Comitato sostiene che la sospensione dell’esercizio ferroviario su circa 20 chilometri di linea sia del tutto inaccettabile. Gli utenti evidenziano come, in altri contesti internazionali, sia possibile eseguire lavori di potenziamento mantenendo il servizio attivo, anche attraverso cantieri notturni. Questa modalità operativa, secondo i pendolari, dovrebbe essere tenuta in considerazione.

La posizione del Comitato Pendolari Roma Nord è chiara: si chiede un’equa gestione della mobilità, affinché non si ricorra a misure estreme che compromettono il diritto dei cittadini a viaggiare in treno. La chiusura temporanea perturberebbe notevolmente la vita quotidiana dei pendolari che, già alle prese con un traffico intenso nelle ore di punta, non possono permettersi di sostituire il servizio ferroviario con autobus in numero esorbitante. Le strade principali, come la Cassia, la Tiberina e la Flaminia, mostrano già evidenti segni di congestione negli orari di maggiore affluenza.

Proposte alternative e preoccupazioni logistiche

In un incontro con l’assessorato ai trasporti della Regione Lazio, il presidente dell’associazione TrasportiAmo, David Nicodemi, ha espresso preoccupazione poiché la proposta di sospendere l’esercizio su 16,5 chilometri di linea, da Montebello a Morlupo, è stata presentata senza che venisse fornito un progetto definitivo per l’analisi dei dettagli. Nicodemi sottolinea l’importanza della trasparenza e della possibilità di consultazione riguardo agli interventi previsti, compresi i cronoprogrammi e le modalità di attuazione.

La gestione della sostituzione dei treni con autobus è un tema che, secondo i pendolari, potrebbe risultare insostenibile. I calcoli effettuati mostrano che, per rimpiazzare solo otto treni FlaminioCatalano nei giorni feriali, sarebbero necessari ben 94 autobus, ovvero 11,7 mezzi per ogni corsa. Una situazione che i pendolari definiscono impraticabile, non solo per i costi elevati in termini di logistica, ma anche per l’impatto ambientale negativo che comporterebbe.

Nonostante la necessità di migliorie infrastrutturali, i pendolari chiedono soluzioni che non compromettano il servizio e garantiscano un viaggio confortevole e diretto verso la capitale.

Reazioni e aggiornamenti futuri

Le dichiarazioni di Bonanni e Nicodemi rispecchiano un malcontento diffuso tra i pendolari, che si sentono trascurati nelle decisioni che riguardano la loro mobilità quotidiana. La speranza espressa è che le autorità competenti comprendano la necessità di un piano alternativo che tenga in considerazione le esigenze di chi quotidianamente paga per spostarsi, senza dover affrontare un pesante disagio.

La mobilitazione dei pendolari potrebbe portare a forme di protesta più energiche se le loro richieste non verranno ascoltate. È importante monitorare gli sviluppi futuri, poiché le dinamiche di comunicazione tra pendolari e istituzioni potrebbero definire la qualità del servizio ferroviario nella regione. La gestione delle opere di ammodernamento e raddoppio della Roma-Viterbo rimane un tema caldo, con la comunità locale che attende risposte chiare e tempestive dalle autorità competenti.

Ultimo aggiornamento il 7 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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