Penelope: il mito femminile rivive al Parco Archeologico del Colosseo fino al 2025

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Penelope: il mito femminile rivive al Parco Archeologico del Colosseo fino al 2025 - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La figura di Penelope, protagonista indiscussa dell’Odissea di Omero, continua a esercitare un’enorme fascinazione nel mondo contemporaneo. Proprio per celebrare l’impatto culturale di questo archetipo, il Parco Archeologico del Colosseo inaugura una mostra dedicata alla matrona astuta e forte che ha ispirato artisti e studiosi nel corso dei secoli. Con un’accurata selezione di opere d’arte e un ricco programma di eventi, l'esposizione offre un'opportunità unica per esplorare la potenza simbolica di Penelope e la sua rappresentazione nel corso del tempo.

Un viaggio attraverso l’esposizione

Opere e reperti unici

La mostra, organizzata in vari spazi tra le Uccellerie Farnesiane e il Tempio di Romolo, è un autentico capolavoro che mette in luce le molteplici rappresentazioni di Penelope. Tra le opere esposte, si trova un altorilievo che ritrae una Penelope in stato di tristezza, risalente all’età imperiale. Questo reperto proviene dalla Vigna di San Sebastiano, sulla storica via Appia, e rappresenta l’emozione e la resilienza della figura femminile nel contesto epico.

In aggiunta, è visibile la Coppa di Nestore, un vaso di notevole importanza risalente al 730 avanti Cristo, rinvenuto ad Ischia circa settant’anni fa. Questo oggetto, seppur modesto, incisa alcuni versi dell’Odissea, evidenziando la rapidità con cui il poema omerico avesse già trovato una sua diffusione nel Mediterraneo. Affreschi provenienti da Pompei completano il tableau storico, portando alla luce la ricchezza e la varietà delle rappresentazioni artistiche di Penelope attraverso i secoli.

L’omaggio a Maria Lai

Un elemento significativo della mostra è l’omaggio a Maria Lai, l’artista sarda che ha dedicato la sua carriera all’esplorazione dei legami tra tessitura e scrittura. La sua frase iconica "essere è tessere" risuona con la storia di Penelope, che utilizza il weaving come simbolo di pazienza e astuzia. La collaborazione con l’Archivio e la Fondazione Maria Lai offre un approccio contemporaneo alle tematiche del mito, invitando il pubblico a riflettere sulla relazione tra passato e presente nell’arte.

Un programma di incontri stimolanti

Dialoghi e lezioni su archetipi femminili

La mostra non si limita alla presentazione di reperti storici, ma si arricchisce di un programma di incontri dal titolo "Esistere come donna", focalizzato su donne, artiste, battaglie e archetipi femminili. Ideato e realizzato in collaborazione con Electa e la Fondazione Fondamenta, questo ciclo di eventi avrà luogo presso la Curia Iulia nel Foro Romano fino al 14 dicembre.

Il primo incontro, previsto per sabato 21 settembre alle 11.30, vedrà la partecipazione dell’attrice Isabella Ragonese, che condurrà un reading intitolato "Dell’amare, del cucire". Inoltre, la serie di eventi si arricchirà di un intervento video di Margaret Atwood, offrendo così una prospettiva internazionale sulla questione dell’identità femminile. Questi dialoghi rappresentano un’occasione imperdibile per approfondire le varie sfumature che caratterizzano il ruolo delle donne nel contesto storico e culturale.

La pubblicazione del catalogo

Per completare l’esperienza espositiva, sarà pubblicato un catalogo da Electa, che riproporrà anche nella collana Pesci Rossi una riedizione delle conversazioni tra Giuseppina Cuccu e Maria Lai. Questo volume arricchisce il contesto della mostra, offrendo ulteriori spunti di riflessione sui temi trattati e sulle opere esposte.

L'esposizione, aperta fino al 12 gennaio 2025, promette di attrarre un vasto pubblico, dimostrando come la narrazione mitologica di Penelope, intramontabile e avvincente, continui a far risuonare le sue eco nel nostro presente.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sofia Greco

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