Pensione, 200 euro al mese in più se vivi in questa provincia italiana: in pochi lo sanno

Pensione, 200 euro al mese in più se vivi in questa provincia italiana: in pochi lo sanno

La giunta provinciale, ha annunciato un contributo integrativo provinciale che potrebbe fornire fino a 200 euro in più al mese per circa 17.000 pensionati La giunta provinciale, ha annunciato un contributo integrativo provinciale che potrebbe fornire fino a 200 euro in più al mese per circa 17.000 pensionati
Pensione, in arrivo 200 euro (www.gaeta.it)

C’é una provincia che sta per introdurre un’importante misura a favore dei pensionati, con l’intento di alleviare le difficoltà economiche.

La giunta provinciale, ha annunciato un contributo integrativo provinciale che potrebbe fornire fino a 200 euro in più al mese per circa 17.000 pensionati che percepiscono una pensione minima o un reddito mensile inferiore ai 1.000 euro.

Questo intervento, parte della manovra finanziaria, prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro per il triennio 2025-2027, rappresentando una risposta concreta alle esigenze dei cittadini più vulnerabili.

Dettagli del contributo

Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione, fino a un massimo di 2.400 euro, e sarà disponibile nella prima metà del 2025. Questa misura ha ricevuto l’apprezzamento dei sindacati, che hanno però sottolineato la necessità di effettuare verifiche incrociate per garantire che il sostegno non vada a chi ha eluso il fisco o trasferito beni immobiliari a familiari per sfuggire al controllo. Marco Pirolo, direttore generale del Caaf Cgil, ha evidenziato l’importanza di informare adeguatamente i beneficiari, suggerendo l’uso di comunicazioni cartacee per guidarli nella preparazione dell’Isee, strumento fondamentale per la misurazione del reddito.

Il presidente Kompatscher ha stimato che il numero di pensionati destinatari di questo contributo si aggirerà tra 15.000 e 20.000, con una spesa annuale prevista di circa 41-42 milioni di euro, a fronte di 50 milioni disponibili. Questa proposta è emersa dopo sei mesi di concertazione con l’INPS, che ha confermato la fattibilità dell’approccio senza effetti negativi sulle pensioni erogate. La principale sfida rimane l’implementazione rapida della misura, per rispondere alle esigenze immediate di chi vive in condizioni economiche difficili.

Un aspetto cruciale è la definizione della soglia Isee, che determinerà l’ammissibilità al contributo. A titolo di confronto, il Friuli Venezia Giulia ha già attivato un’iniziativa simile, stanziando 15 milioni di euro all’anno e raggiungendo 25.000 pensionati con un reddito Isee non superiore ai 15.000 euro. Kompatscher ha anticipato che, nella valutazione, si potrebbero considerare anche gli anni di contribuzione, per garantire un sistema più equo e adeguato alle reali necessità dei pensionati.

Un aspetto cruciale è la definizione della soglia Isee, che determinerà l’ammissibilità al contributo. A titolo di confronto, il Friuli Venezia Giulia
I criteri per l’accesso al contributo(www.gaeta.it)

Le reazioni dei sindacati sono state in gran parte positive, sebbene con riserve. Alfred Ebner, segretario dello Spi Cgil, ha messo in evidenza i vantaggi dell’utilizzo dell’Isee, che permette di valutare il patrimonio e il reddito familiare, ma ha anche sottolineato l’importanza di evitare che i fondi vengano destinati a chi potrebbe avere evasione fiscale alle spalle. Martha Regele, segretaria generale della Fnp Cisl, ha richiamato l’attenzione sulle pensioni minime, attualmente intorno ai 617 euro, e sulla disparità di genere che colpisce molte donne con carriere lavorative discontinue.

Questa misura rappresenta un passo significativo per affrontare le disuguaglianze economiche che colpiscono i pensionati, in un contesto di crescente costo della vita. La trasparenza e la correttezza nel processo di assegnazione del contributo saranno essenziali per mantenere la fiducia dei cittadini nell’operato della pubblica amministrazione. La provincia di Bolzano, con questa iniziativa, si propone di rafforzare la rete di protezione sociale per i suoi cittadini più vulnerabili, creando un precedente che potrebbe essere seguito anche da altre regioni italiane.

Le sfide future sono molteplici, ma l’auspicio è che si possa giungere a una soluzione che non solo allevi le difficoltà immediate, ma contribuisca anche a costruire un sistema di welfare più equo e sostenibile per il futuro.

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