Pensione, con questo metodo lasci il lavoro a 50 anni: hai subito 10 anni di contributi in più

Pensione, con questo metodo lasci il lavoro a 50 anni: hai subito 10 anni di contributi in più

Lasciare il lavoro a 50 anni Lasciare il lavoro a 50 anni
Lasciare il lavoro a 50 anni e andare in pensione. È possibile? - www.gaeta.it

E’ possibile andare in pensione a 50 anni grazie a una semplice firma? E’ il sogno di tutti, non del tutto irrealizzabile. Cerchiamo di capire come aggiungere 10 anni di contribuiti.

Il sistema pensionistico in Italia è molto complesso e segue regole rigide e ben precise. Quello che è certo è che per avere la pensione bisogna essere in regola e aver lavorato gli anni necessari e versato i contributi richiesi. Ma c’è un metodo che ci permette di lasciare il lavoro a 50 anni?

In passato in Italia molte persone hanno avuto la gioia di vivere quest’esperienza ma oggi le cose sono moto cambiate. Liberarsi dalla catena del lavoro è un traguardo che appare sempre più lontano e a volte sembra persino impossibile da raggiungere. 

Tuttavia può capitare di essere a due passi dalla pensione e non poterla ottenere per non aver abbastanza contributi. Una circostanza spiacevole che mette in condizioni di difficoltà molte persone che pur avendo lavorato una vita intera non possono tuffarsi nel meritato riposo. In realtà, esistono alcuni strumenti legali che permettono di colmare i contributi mancanti, ma non in modo automatico e gratuito. Andiamo a scoprire quali sono.

Come ottenere i contributi in più per ottenere la pensione

Si può andare in pensione anticipatamente riscattando i periodi non lavorati (come gli anni di studio universitario) o utilizzare misure di prepensionamento se si rientra nei requisiti. Questi strumenti, però, prevedono costi e requisiti specifici.  Se invece una persona ha lavorato per molti anni ma i contributi versati all’INPS non sono sufficienti per ottenere la pensione, si parla di contributi silenti. Questi sono versamenti che rimangono nelle casse dell’INPS ma non danno diritto a un assegno pensionistico.

Versamento contributi
Il versamento dei contributi mancanti agevola l’ottenimento della pensione – www.gaeta.it

Cosa si può fare in questi casi? Ci sono due strade principali: recuperare i contributi silenti con la ricongiunzione o la totalizzazione. Se la prima permette di trasferire i contributi versati in diversi fondi in un’unica gestione, sostenendo una spesa, la seconda è gratuita e consente di sommare i contributi di diverse gestioni, ma il calcolo della pensione viene fatto con il metodo contributivo (che spesso riduce l’importo).

Altri due modi sono:
Cumulo contributivo:  consente di sommare i contributi senza costi aggiuntivi, seguendo le regole di ciascun fondo.
Cumulo per artigiani e commercianti: permette di unire i contributi versati come lavoratore autonomo con quelli da dipendente.

Se i contributi versati non sono sufficienti, si possono pagare volontariamente per raggiungere il minimo necessario per la pensione. Questo è possibile solo se non  si sta lavorando (né come dipendente né come autonomo); se si è in aspettativa non retribuita per studio o motivi familiari e se si ha un contratto part-time. Per poter versare contributi volontari, servono almeno 5 anni di contributi totali (anche non consecutivi) e 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti la richiesta.

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