Pensioni in Friuli Venezia Giulia: Un rapporto allarmante tra occupati e pensionati

Pensioni in Friuli Venezia Giulia: Un rapporto allarmante tra occupati e pensionati

La situazione pensionistica in Friuli Venezia Giulia è critica, con 68,5 pensionati ogni 100 occupati e significative disparità di reddito tra generi, evidenziando la necessità di interventi per garantire un welfare sostenibile.
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Pensioni in Friuli Venezia Giulia: Un rapporto allarmante tra occupati e pensionati - Gaeta.it

L’analisi della situazione pensionistica in Friuli Venezia Giulia rivela un contesto critico per molti lavoratori, evidenziando come ci siano quasi sette pensionati ogni dieci occupati. Con un totale di oltre 506mila pensioni erogate nella regione, il focus sulla disparità di reddito tra i generi e sul numero crescente di pensionati pone interrogativi sul futuro del welfare locale e sulla sostenibilità del sistema pensionistico.

Crescita lieve dei pensionati nel biennio

Negli ultimi due anni, il numero dei pensionati in Friuli Venezia Giulia ha mostrato una leggera crescita, passando da 354.515 a 356.175. Questo incremento, seppur modesto , rappresenta un cambio significativo rispetto al calo di oltre 28mila pensionati registrato nel decennio precedente. Attualmente, il 52% di questi pensionati è costituito da donne, un dato che riflette il trend demografico di un crescente numero di donne che accedono alla pensione.

Nel 2008, il numero di pensionati aveva raggiunto circa 383mila unità, ma il decremento avvenuto negli anni successivi mette in luce un fenomeno di invecchiamento della popolazione e una transizione del mercato del lavoro, che potrebbe avere implicazioni sul sistema di previdenza sociale. Questa situazione richiede attenzione, considerata l’importanza di garantire un sostegno adeguato a una popolazione pensionata in espansione.

Il rapporto pensionati-occupati

Il rapporto tra pensionati e occupati nella regione si attesta a 68,5 pensionati ogni 100 occupati, in linea con la media nazionale che è del 68,8. Tuttavia, questo valore pone il Friuli Venezia Giulia al di sopra della media del Nordest, che è solamente 60,6. Analizzando le province, Gorizia si distingue con il valore più alto, registrando 73,3 pensionati per 100 occupati. Al contrario, Pordenone mostra il dato più basso, fermandosi a 64,5.

L’analisi del dato è cruciale, soprattutto se si considera che il numero di pensionati tende ad aumentare, mentre il numero di occupati può stagnare o diminuire. Questo squilibrio demografico solleva domande sul futuro potenziale del mercato del lavoro e sulla capacità del sistema pensionistico di erogare prestazioni adeguate.

Redditi pensionistici e differenze di genere

Il reddito medio pensionistico in Friuli Venezia Giulia nel 2024 è pari a 23.381 euro all’anno, sovrapponendosi alla media nazionale di 21.382 euro e posizionando la regione al quarto posto a livello nazionale. La provincia di Trieste si distingue per il reddito da pensione medio più alto, pari a 25.872 euro, seguendo Milano nella classifica nazionale.

Tuttavia, nonostante questi dati positivi, si evidenziano disparità significative di genere. Le donne, infatti, percepiscono pensioni inferiori di mediamente 8mila euro rispetto ai loro colleghi maschi, con un gap del 28,5%. Queste distinzioni pongono in risalto la necessità di politiche di inclusione e di misure specifiche per ridurre il divario retributivo.

Povertà e reddito sostenibile

Un dato preoccupante riguarda il numero di pensionati con redditi lordi mensili inferiori a 1.000 euro, che ammonta a 76.225, rappresentando il 21,4% del totale. Da sottolineare anche che il 14,3% dei pensionati supera i 3.000 euro mensili. Per quanto riguarda le donne, le percentuali sono di 28,8% con redditi inferiori a 1.000 euro e 7,9% che raggiungono o superano i 3.000 euro.

Questo scenario mette in evidenza la variegata distribuzione dei redditi pensionistici, con una parte consistente della popolazione pensionata che vive in condizioni di difficoltà economica. La necessità di intervenire per garantire un reddito pensionistico dignitoso si fa sempre più urgente, considerando anche l’impatto della crisi economica e dell’inflazione sui bilanci familiari.

Questi dati non solo suggeriscono una revisione delle politiche pensionistiche, ma richiedono un approccio integrato per sostenere i pensionati e migliorare la loro qualità della vita in un periodo di crescente incertezza economica.

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