Pentito vincenzo sarno: vendetta e collusioni con la ‘ndrangheta

Pentito vincenzo sarno: vendetta e collusioni con la ‘ndrangheta

Vincenzo Sarno, ex boss di camorra, trama vendetta contro i responsabili dell’omicidio dei suoi familiari, intrecciando legami con la ‘ndrangheta e pianificando attacchi mirati nel panorama criminale di Ponticelli.
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Pentito vincenzo sarno: vendetta e collusioni con la ‘ndrangheta - Gaeta.it

Vincenzo Sarno, ex boss di camorra, è tornato al centro della cronaca per le sue presunti legami con la famiglia di ‘ndrangheta degli Arena di Isola Capo Rizzuto e per i suoi piani di vendetta che risalgono a fatti di sangue passati. Le indagini rivelano un’intensa trama di vendetta che si intreccia con la criminalità organizzata, mentre Sarno si prepara a colpire. Il suo desiderio di vendetta è alimentato dall’uccisione dei suoi familiari, un passato che sembra non volersi chiudere mai.

La sete di vendetta di vincenzo sarno

La storia di Vincenzo Sarno è popolata da lutti e desideri di riscatto. L’ex boss non ha mai dimenticato l’omicidio del fratello Giovanni, assassinato nel 2016 a Ponticelli, e quello del cognato Mario Volpicelli, colpito solo due mesi prima. Questi eventi traumatici hanno instillato in lui un tarlo che lo ha spinto a cercare vendetta, una vendetta che si stava preparando da anni. Le recenti dichiarazioni di Ciro Borriello, un altro pentito di camorra, hanno messo in luce quanto Sarno fosse deciso a far paga ai responsabili.

Nel contesto di questa spirale di vendetta, Sarno ha cercato di riorganizzarsi, facendo affidamento su contatti con la famiglia Arena di ‘ndrangheta per procurarsi armi e alleati. Queste manovre si sono intensificate fino a condurlo all’ordinanza di fermo emessa dalla procura. Non è il solo indagato: altre dieci posizione sono sotto osservazione, segno di una rete criminale ben più ampia.

Molto di questo caos è ritornato a galla, rivelando i piani di sangue e vendetta che si tramandano nella storia della criminalità organizzata. Sarno non cerca solo giustizia per i suoi cari, ma mira a un rientro nel panorama criminale di Ponticelli che lo ha visto protagonista. La città, con le sue ferite ancora aperte, resta un palcoscenico per la sua vendetta.

La strategia di attacco e il blitz

Le indagini rivelano che Sarno stava pianificando attentati mirati, compreso l’incendio dell’auto di Domenico Amato, un suo rivale e pentito in procinto di raccontare segreti. La strategia di Sarno non si limitava a sabotare l’auto, ma includeva un vero e proprio agguato per eliminarlo fisicamente una volta uscito dal suo nascondiglio. Questo piano, però, ha fallito clamorosamente, poiché Amato non è uscito di casa quando il veicolo è stato dato alle fiamme. I dettagli di questo fallimentare attacco mettono in evidenza l’audacia e la pericolosità di Sarno, sempre nel mirino della giustizia.

Le indagini della Direzione Investigativa Antimafia di Brescia hanno evidenziato una rete complessa di scambi di armi e pianificazioni di attacchi, con intercettazioni e appostamenti che confermano le intenzioni di Sarno di ritornare nel giro. Il suo rientro nel crimine sembra imminente, con una meticolosa agenzia al fine di tornare a colpire e completare la sua vendetta.

Il passato ritorna: omicidio di gerardo tubelli

Oltre ai piani di vendetta attuali, sul tavolo della Procura di Napoli rimane un fascicolo aperto. Sarno è indagato anche per l’omicidio di Gerardo Tubelli, avvenuto nel 1996, durante una delle epoche più violente della camorra a Ponticelli. Questo delitto, che segna un punto cruciale nella storia del clan, potrebbe portare a un nuovo arresto. I dettagli di quel delitto rimangono avvolti nel mistero, ma la squadra mobile sta seguendo indizi che potrebbero svelare inediti particolari su un passato mai dimenticato.

Recenti movimenti di Sarno nel napoletano, segnalati dai controlli delle forze dell’ordine, alimentano i sospetti sulla sua volontà di rientrare nella criminalità attiva. La scoperta di un’arma durante un controllo ha rappresentato un campanello d’allarme per la polizia, dimostrando che il pentito potrebbe non aver abbandonato del tutto la sua vecchia vita.

Programma di protezione e i fondi “recuperati”

La situazione di Sarno si complica ulteriormente con il suo attuale stato di protezione. Dal 2008 al 2010, Sarno ha collaborato con la giustizia, ottenendo un programma di protezione per salvaguardare la sua vita. Tuttavia, le sue recenti manovre aggressive hanno portato la Dda di Napoli a richiederne la revoca, ritenendo che non rispetti più i termini dell’accordo.

La questione dei fondi assegnati a prestanome durante la sua collaborazione è un’ulteriore fonte di preoccupazione. Sarno potrebbe cercare di recuperare risorse finanziarie intralicate alle sue attività mafiose passate, complicando ulteriormente il suo rapporto con le autorità. Il ricorso presentato al TAR per mantenere il programma di protezione non sembra spostare di molto la situazione.

Il suo comportamento si rivela quindi sempre più imprudente, al punto da rievocare il profilo di un criminale deciso a non arrendersi. In questa storia cupa, la figura di Vincenzo Sarno continua a proiettare un’ombra inquietante non solo su Ponticelli ma su tutto il panorama criminale campano. L’inchiesta, perciò, rimane aperta e le autorità sono in allerta.

Ultimo aggiornamento il 7 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano

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