Pesaro, che ha recentemente ricevuto il titolo di Capitale della Cultura, si trova ora a un bivio cruciale per il suo futuro turistico. L’Associazione Pesarese Albergatori, guidata da Marco Filippetti, lancia un appello a tutte le parti coinvolte, evidenziando la necessità di rivedere le strategie turistiche per massimizzare i benefici economici. Il turismo in città, pur essendo una risorsa importante, sta affrontando sfide significative che richiedono un intervento immediato.
La necessità di una strategia turistica
Secondo Filippetti, è imperativo avviare un dialogo aperto tra istituzioni, commercianti e ristoratori per elaborare una strategia turistica efficace. La mancanza di un piano chiaro da parte dell’amministrazione comunale ha portato a una dispersione delle opportunità economiche offerte dal turismo. Nonostante le bellezze incantevoli di Pesaro, l’incapacità di attrarre visitatori capaci di generare un impatto economico reale è evidente. «Negli ultimi anni abbiamo visto un aumento dei visitatori, ma questo non si traduce in un reale vantaggio economico», avverte Filippetti.
Visitatori occasionali, spesso in età avanzata, contribuiscono poco alle attività locali. Sono molti quelli che si limitano a una breve visita, senza dare impulso al mercato. Questo fenomeno ha un impatto diretto sulla redditività degli albergatori e delle altre imprese del territorio. Filippetti sottolinea l’esigenza di attrarre un pubblico più giovane e più disposto a spendere, per innescare un circolo virtuoso che elevi l’intera economia locale.
La questione dell’ospitalità turistica
Un altro problema che emerge da questo dibattito è la preoccupazione per la stagnazione nel settore dell’ospitalità. Le strutture alberghiere a Pesaro si trovano ad affrontare una crisi di rinnovamento, con pochi investimenti in nuove installazioni o manutenzioni. Le proprietà lungo la costa, in particolare, necessitano di ingenti lavori di ristrutturazione. Senza adeguati interventi, molte strutture rischiano di chiudere, creando non solo una carenza di posti letto, ma anche un aumento del degrado urbano.
Filippetti e l’Associazione Pesarese Albergatori fanno eco alla necessità di una programmazione chiara da parte dell’amministrazione, che dovrebbe includere investimenti in comunicazione e promozione. Si trovano infatti a un punto cruciale dell’evoluzione turistica della città: continuare a attrarre un tipo di turismo poco remunerativo o trasformarsi in una meta alternativa e gradita, insieme a città che solitamente soffrono di sovraffollamento.
Il ruolo delle attività commerciali locali
Le riflessioni non si fermano al solo settore dell’ospitalità. Anche l’Associazione Piazza del Teatro, tramite il suo presidente Paolo Trau, ha sottolineato l’importanza delle attività commerciali nel contesto turistico. Le micro attività, fondamentali per il tessuto economico locale, faticano a competere con i grandi distributori. Trau evidenzia la necessità di un supporto non solo nell’ambito progettuale, ma anche nella sfera logistica e economica.
Senza questo sostegno, esiste il rischio di vedere svanire un patrimonio culturale e umano prezioso. «Dobbiamo garantire che ogni attività commerciale possa prosperare, non solo per il profitto, ma per il valore delle tradizioni che rappresentano», afferma Trau.
Chiamata alle azioni e prospettive future
Mario Di Remigio, presidente dell’Associazione Ristoratori, conclude le sue osservazioni sulla situazione con un richiamo forte all’unità di intenti. Sottolinea che per permettere al turismo di essere un volano per l’economia cittadina è necessario avere una visione a lungo termine. Post Caput capitale della Cultura, si richiede un dialogo concreto fra tutte le parti coinvolte per impostare una direzione chiara.
È chiaro che il futuro turistico di Pesaro dipende dalla capacità della comunità di collaborare, investire e credere nel potenziale della città. Il corso che sarà intrapreso nelle prossime settimane e mesi potrebbe determinare se Pesaro continuerà a essere una destinazione di richiamo o se resterà bloccata in una fase di stagnazione economica.