La bellezza delle sponde del fiume Pescara sta convivendo con un problema allarmante: la pesca illegale sta mettendo a rischio la fauna ittica locale. Negli ultimi giorni, il presidente della Guardia Civile Ambientale, Cav. Luigi Di Benedetto, ha sollevato il velo su una situazione che coinvolge numerosi cittadini dell’Est Europa, impegnati in attività di bracconaggio che minacciano l’ecosistema acquatico. La denuncia ha creato un’onda di preoccupazione tra i residenti e gli amanti della natura, evidenziando la necessità di un intervento urgente e efficace.
La denuncia del presidente della Guardia Civile Ambientale
Il Cav. Luigi Di Benedetto ha dichiarato che un numero crescente di persone, provenienti principalmente da varie nazionalità dell’Est Europa, è trasmigrato dalle aree interne verso il porto canale di Pescara. Qui, i gruppi di tre o quattro individui si danno appuntamento per pescare in modo indiscriminato. Queste attività non solo contravvengono alla Legge Regionale sulla pesca sportiva, ma violano anche il divieto di bracconaggio stabilito dall’articolo 40 della legge 154/16. La cattura di cefali si realizza attraverso metodi violenti e illegali, sollevando preoccupazioni tra i residenti.
Durante queste sessioni di pesca, i predoni riescono a portare a casa oltre cento cefali a persona, generando un danno significativo e rendendo impossibile considerare queste azioni come una pesca di sussistenza. La situazione è tanto più grave se si tiene presente che il fiume Pescara è classificato come un’area “No Kill”, rendendo obbligatorio il rilascio delle catture. Ha anche affermato che i metodi utilizzati, come le ancorette, sono dominanti e imprudenti, compromettendo il benessere dei pesci.
Le conseguenze sulla salute pubblica
Oltre ai danni ambientali, la questione della salute pubblica è cruciale. Di Benedetto ha avvertito che i cefali catturati sono spesso privi di tracciabilità e controlli sanitari. Questo porta a un grave rischio per chi consumerebbe questi pesci, considerando che il porto canale è un’area vietata alla pesca. La mancanza di queste garanzie alimenta preoccupazioni sul potenziale impatto sulla salute dei consumatori. L’ombra del bracconaggio si allunga, poiché le catture illegali avvengono senza alcuna supervisione da organizzazioni sanitarie, creando un possibile rischio di contaminazione.
In risposta a questa emergenza, le forze di controllo della II° Sezione della Guardia Civile Ambientale hanno intensificato le loro azioni. Grazie a un accordo con la Regione Abruzzo, questi volontari hanno acceso i riflettori sul problema, impegnandosi a vigilare accessi nell’area portuale per fermare le attività illecite.
Il lavoro delle guardie ittiche contro il bracconaggio
Durante l’anno corrente, le guardie ittiche hanno portato avanti oltre ottanta operazioni di monitoraggio effettuate sia di giorno che di notte. Questo impegno ha portato a multe per un totale di oltre 17.000 euro, inflitte a trasgressori identificati mentre esercitavano la pesca in modo irregolare. Appena tra settembre e ottobre 2024, numerosi bracconieri sono stati sanzionati, dimostrando l’esigenza di rafforzare ulteriormente la sorveglianza su queste prassi pericolose. Nonostante gli sforzi, sembra che le sanzioni vengano rare volte saldate, indicando un certo grado di impunità.
Il lavoro delle guardie è ulteriormente complicato dalla presenza di persone con precedenti penali, ellenate da una certa violenza nei confronti di chi si oppone al loro operato. Questa situazione complessa evidenzia le aree che necessitano di azioni più incisive, e le segnalazioni da parte dei cittadini aumentano, dimostrando un crescente disagio nei confronti delle pratiche illegali di pesca.
Un convegno per sensibilizzare la comunità
Per aumentare la consapevolezza sul fenomeno del bracconaggio, la Guardia Civile Ambientale ha organizzato un convegno previsto per il 31 ottobre 2024, presso il Circolo Nautico di Silvi Marina. Questo evento, che gode del patrocinio del Presidente Dott. Mario Gattone, riunirà autorità civili e militari per discuterne le problematiche connesse. Interverrà anche il Dott. Gianluca Milillo, esperto della materia, insieme al Presidente dell’Associazione Pescarese Ornicoltori.
Il convegno si propone di analizzare in dettaglio la situazione, portando alla luce le pratiche di pesca illecita e i rischi per la salute connessi a tali attività. Si spera che l’evento possa sensibilizzare la comunità e incoraggiare un intervento collettivo per fermare questa crescente minaccia alla fauna ittica locale e, in generale, alla salute delle acque del fiume Pescara.
Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2024 da Laura Rossi