Un recente intervento dell’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verí, ha chiarito la situazione attuale riguardo alla realizzazione delle Case della Comunità in Abruzzo. Questo progetto, sostenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , mira a trasformare la rete territoriale di assistenza sanitaria regionale per renderla più efficace e accessibile. In un contesto in cui molti esprimono preoccupazioni sulla tempestività e sull’efficacia dei lavori, l’assessore ha sottolineato che le affermazioni catastrofiche dell’opposizione non trovano riscontro nelle evidenze provenienti dalle fonti istituzionali.
Progetto di riqualificazione e scadenze
Il percorso verso la realizzazione delle Case della Comunità presenta delle sfide, molte delle quali non dipendono solo dalle scelte del Governo regionale. Nonostante queste difficoltà, l’assessore ha evidenziato con orgoglio che sono stati raggiunti tutti gli obiettivi intermedi preposti. I lavori di costruzione delle prime cinque Case della Comunità, che sorgeranno a Ortona, San Vito Chietino, Cepagatti, Martinsicuro e Montorio al Vomano, dovranno essere completati entro marzo 2026, seguendo le tempistiche imposte dalla Commissione Europea.
Questo progetto non solo mira a migliorare l’assistenza sanitaria locale, ma posiziona l’Abruzzo in una condizione di parità rispetto alle altre regioni italiane in termini di sviluppo delle strutture previste dal PNRR. Le Case della Comunità rappresentano un punto di riferimento fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria più integrata e vicina ai cittadini.
Finanziamenti e progressi concreti
Nel contesto di questo significativo progetto, il finanziamento complessivo destinato alle Case della Comunità ammonta a 63.414.170,70 euro. Questi fondi devono essere rendicontati entro marzo 2026, e l’assessore ha fatto sapere che finora è stato speso quasi il 10% della somma disponibile. In alcuni casi specifici, l’ammontare delle risorse utilizzate supera anche il 40% del budget previsto, indicando un avanzamento concreto nei lavori.
Il programma prevede attualmente che i lavori siano in fase avanzata in diverse località, tra cui Castelvecchio Subequo, Carsoli, Civitella Roveto, Castel di Sangro, Montereale, Trasacco, L’Aquila, Avezzano, Francavilla al Mare, Casoli, Lanciano, Chieti, Spoltore, Teramo, Bisenti, Martinsicuro e Montorio al Vomano. Per altri centri, il focus è sulla conclusione della fase progettuale, con l’intenzione di passare rapidamente alla fase di cantierizzazione.
La situazione nel contesto nazionale
Sebbene l’Abruzzo non sia ai vertici tra le regioni italiane per l’attivazione delle Case della Comunità, l’assessore ha sottolineato che il quadro generale è incoraggiante. A livello nazionale, solo Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia vantano un grado di attivazione superiore. Ciò è dovuto alla necessità di completare la rete entro il termine finale del 2026. Pertanto, l’Abruzzo deve solo continuare a seguire la traiettoria prevista, considerando anche l’aver realizzato i primi progetti con risorse statali in linea con le aspettative.
L’assessore Verí ha concluso rimarcando l’importanza di questi lavori, non soltanto in termini di investimento economico, ma come passo necessario verso un’efficienza migliorata nel settore sanitario, adatta ai bisogni della popolazione abruzzese in tempi di cambiamento e crescita.