La seduta del consiglio comunale di Pescara del 27 marzo 2025 si è aperta con una dichiarazione di insoddisfazione da parte di un consigliere sul tema della trasparenza amministrativa e delle misure anti-corruzione. La discussione è nata dopo un’interrogazione urgente presentata a seguito di recenti indagini giudiziarie che hanno coinvolto il settore lavori pubblici. Il consigliere ha criticato la risposta dell’amministrazione, ritenendola insufficiente rispetto alle preoccupazioni sollevate.
La genesi dell’interrogazione e il contesto giudiziario a pescara
L’interrogazione formale è stata depositata il 22 marzo 2025, prendendo spunto da alcune inchieste giudiziarie che hanno riguardato irregolarità nel settore lavori pubblici del comune di Pescara. L’obiettivo principale era chiedere chiarimenti sull’effettiva revisione del piano anticorruzione e sull’adozione di misure specifiche volte a prevenire possibili influenze indebite e conflitti d’interesse.
Al centro della richiesta vi era la necessità di verificare se l’amministrazione avesse introdotto strumenti più rigorosi rispetto a quelli esistenti, anche ispirandosi a pratiche già collaudate in altri comuni italiani, per esempio Venezia, che ha adottato protocolli più stringenti dopo l’inchiesta ‘palude’.
Procedure richieste dal consigliere
In particolare, il consigliere ha sottolineato l’importanza di stabilire procedure efficaci che limitino gli ambiti di discrezionalità e aumentino la trasparenza nelle attività pubbliche. L’interrogazione ha sollevato dubbi sulle modalità di gestione degli incontri tra funzionari comunali e soggetti esterni, chiedendo se fossero previste agende digitali condivise per tracciare questi incontri. Inoltre, si è chiesto se fossero state introdotte direttive che regolano il luogo di tali incontri, vietando contesti informali per evitare influenze.
La richiesta ha riguardato anche l’introduzione di sistemi di doppio controllo o double signature per atti delicati e protocolli per garantire che i documenti ufficiali rimangano nel perimetro degli uffici comunali. Infine, è stata chiesta l’adozione di dichiarazioni esplicite che attestino l’assenza di interferenze esterne negli atti amministrativi.
La risposta dell’amministrazione: tra misure già esistenti e lacune evidenti
La replica dell’amministrazione, portata dal sindaco Masci, ha elencato alcune misure già attive nel piano anticorruzione e nel codice di comportamento comunale. Tra queste, la rotazione del personale e i controlli sull’uso dei veicoli di servizio sono stati menzionati come esempi di iniziative in atto per contrastare fenomeni corruttivi.
Tuttavia, la risposta non ha affrontato direttamente la domanda sulle nuove procedure specifiche richieste, come la tracciabilità digitale degli incontri o il controllo più rigido sulla circolazione dei documenti. Non è stata fornita alcuna valutazione su eventuali modifiche o implementazioni del piano anticorruzione a fronte delle criticità emerse. L’amministrazione si è limitata a citare norme già presenti senza spiegare come si intenda rafforzare la governance, specialmente dopo le recenti vicende giudiziarie.
Questo ha lasciato un senso di insoddisfazione generale tra i consiglieri attenti alla questione della trasparenza. La mancanza di risposte concrete su punti cruciali dimostra una certa riluttanza ad ammettere la necessità di interventi più decisi. Inoltre, non sono emerse iniziative per adottare strumenti efficaci già in uso in altre realtà comunali, nonostante fossero citate come esempio nella stessa interrogazione.
I temi non affrontati
- tracciabilità digitale degli incontri
- controllo rigoroso sui documenti ufficiali
- adozione di dichiarazioni di assenza di interferenze esterne
Criticità e richieste del consigliere: i rischi di una risposta evasiva
Il consigliere ha sottolineato come la mancata risposta sulle procedure per tracciare incontri tra dirigenti e soggetti esterni rappresenti una grave lacuna. La pratica indicata da ANAC, l’autorità nazionale anticorruzione, viene trascurata e questo rischia di permettere interferenze nascoste nel lavoro amministrativo.
Anche il mancato controllo rigoroso sulla gestione dei documenti ufficiali e la scarsa attenzione alle dichiarazioni di assenza di influenze esterne negli atti rappresentano elementi che aumentano la possibilità di abusi. La risposta del sindaco Masci, che si limita al richiamo del codice di comportamento già vigente da tempo, appare insufficiente a fronteggiare le necessità di un approccio più incisivo.
Il consigliere ha accusato l’amministrazione di una mancanza di volontà politica nel prendere provvedimenti seri per contrastare il rischio di corruzione e per rafforzare la trasparenza. Questo atteggiamento, evidenziato anche dai fatti giudiziari recenti che hanno investito il settore lavori pubblici, sta minando la fiducia della cittadinanza. Una risposta evasiva non aiuta a restituire credibilità all’attività comunale.
La dichiarazione ufficiale in consiglio delle perplessità su legalità e trasparenza
Durante la seduta del consiglio comunale, il consigliere ha annunciato che formalizzerà la propria insoddisfazione mostrando come le risposte fornite dall’amministrazione confermino la necessità di un controllo costante da parte dei rappresentanti pubblici.
Ha evidenziato come l’azione amministrativa a Pescara debba riflettersi nei massimi standard di legalità , imparzialità e trasparenza, non solo per rispetto delle norme ma per tutelare l’interesse pubblico. La richiesta di maggior impegno concreto è stata messa in relazione diretta con le precedenti indagini nel settore lavori pubblici.
Lo scetticismo espresso riguarda la possibilità che senza un cambio di atteggiamento da parte dell’amministrazione, i rischi di irregolarità e di scarsa trasparenza restino alti. L’attenzione su questo tema rimarrà alta nel consiglio e tra i cittadini, in attesa di segnali più chiari sul rispetto delle regole e sulla prevenzione di condotte illecite.