Il recente dibattito all’interno del Consiglio regionale dell’Abruzzo ha sollevato interrogativi significativi e tensioni tra maggioranza e opposizione. In particolare, l’approvazione della Deliberazione n. 193 ha generato polemiche. Il consigliere Blasioli ha contestato la decisione, evidenziando problematiche legate alla nomina del nuovo dirigente capo di gabinetto e alle sue implicazioni legali e politiche. Analizziamo i punti salienti di questa vicenda che ha scosso il panorama politico locale.
le funzioni gestionali e il nuovo dirigente capo di gabinetto
La Deliberazione n. 193, approvata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ha visto l’opposizione esprimere il proprio voto contrario. Secondo Blasioli, questa delibera comporta la rimozione delle funzioni gestionali precedentemente attribuite al nuovo dirigente capo di gabinetto. Questo dirigente, nominato con decreto presidenziale, risulta avere legami con il CREA, la Fondazione Eventi del Consiglio regionale, situando così la sua nomina in una zona grigia alla luce della Legge Severino. Le normative vigenti impongono infatti un anno di attesa prima di accettare un nuovo incarico, gettando una luce critica sulla legittimità dell’operato dell’Amministrazione.
la criticabile gestione della fondazione eventi
Blasioli ha sottolineato in più occasioni la mancanza di rappresentatività dell’opposizione all’interno della Fondazione Eventi del Consiglio regionale. Creato con una legge regionale nel gennaio 2024, il CREA è stato formato da una nomina rapida e controversa. Secondo il consigliere, questo approccio ha portato a una gestione discontinua degli eventi, svantaggiando l’opposizione e sollevando dubbi sul rispetto di una corretta governance. Gli eventi organizzati, come il Festival Dannunziano e il Festival della Transumanza, ora sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura, hanno visto l’intervento del CREA, il che non ha fatto altro che incrementare le polemiche.
interrogativi sulla delibera n. 193 e il suo iter
Il percorso che ha condotto all’approvazione della Deliberazione n. 193 non è esente da critiche, secondo Blasioli. L’integrazione dell’ordine del giorno è arrivata in un momento in cui i membri del Consiglio non avevano la possibilità di esaminare adeguatamente la questione. La proposta di rimozione delle funzioni gestionali è stata condivisa all’ultimo minuto, senza una chiara spiegazione sulle motivazioni alla base del cambiamento rispetto al precedente provvedimento. Queste mancanze sollevano dubbi sulla trasparenza e sull’affidabilità delle procedure interne.
le preoccupazioni relative all’anac
Blasioli ha messo in luce come un parere recente dell’ANAC, che si occupa delle norme di inconferibilità, non sia stato considerato neppure nei dibattiti recenti. Questo parere, emesso in risposta a un interrogativo del Responsabile dell’Anticorruzione, ha chiarito alcuni dei poteri conferiti al Gabinetto di Presidenza, definendoli propri di una funzione dirigenziale e, quindi, soggetti a problematiche di inconferibilità. La dissonanza tra il punto di vista del richiedente e l’opinione dell’ANAC ha insinuato dubbi sull’adeguatezza delle scelte fatte dal Consiglio.
l’incertezza futura e le domande senza risposta
Infine, Blasioli ha sollevato una serie di domande che rimangono attualmente senza risposta, relative al futuro operativo del nuovo dirigente e all’applicazione delle delibere. Esse spaziano dalla legittimità delle sue azioni fino alla validità della sua nomina. Il tema dell’inconferibilità continua a costituire un nodo cruciale, con il consigliere che ha chiesto chiarezza. Le sue domande mirano a garantire un controllo adeguato e la corretta gestione delle istituzioni regionali, nonostante le tensioni politiche crescenti che caratterizzano questo periodo.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Sofia Greco