Oggi, 4 aprile, Pescara ha ospitato il convegno intitolato “Le tradizioni del passato, il gusto del presente, la vitalità del futuro”. L’evento ha raccolto imprenditori, esperti del settore e accademici, tutti riuniti per discutere l’importanza del patrimonio enogastronomico locale. Si è voluto coinvolgere le nuove generazioni nel mondo dell’ospitalità e del turismo, evidenziando le opportunità di formazione e sviluppo economico.
Il legame tra alimentazione e cultura
Il convegno si è concentrato sul legame tra alimentazione, cultura e benessere, temi di estrema rilevanza per il territorio abruzzese. Gli interventi hanno messo in luce le potenzialità della biodiversità agroalimentare in Abruzzo, una regione ricca di risorse e di tradizioni culinarie. È stato notato come la popolazione abruzzese vantasse un’elevata presenza di centenari, il che ha portato a considerare l’Abruzzo come una “blue zone”, dove la speranza di vita supera significativamente la media globale.
Questa caratteristica ha spinto numerosi esperti a indagare su ciò che rende gli abruzzesi longevi, iniziando studi volti a esaminare le abitudini alimentari e il metabolismo delle persone anziane. Gli alimenti “poveri” e una dieta varia e sostenibile risultano essere una chiave fondamentale per mantenere una buona salute e una vita longeva. La combinazione tra cultura gastronomica e alimentazione è quindi diventata un punto centrale per il dibattito sull’identità regionale e sulle prospettive future.
Il ruolo dell’istruzione nell’enogastronomia
Alessandra Di Pietro, Dirigente Scolastica dell’Istituto Alberghiero e Turistico Professionale “Filippo De Cecco”, ha enfatizzato l’importanza della formazione in questo contesto. Le istituzioni educative, ha spiegato, sono fondamentali per preservare e rinnovare le tradizioni culinarie abruzzesi. Trasmettere il valore della biodiversità e delle produzioni tipiche locali agli studenti è cruciale per garantire la continuazione di queste tradizioni nel futuro.
Le scuole affrontano la sfida di preparare i giovani a una carriera nel settore enogastronomico, insegnando non solo tecniche culinarie, ma anche l’importanza della sostenibilità. Questo approccio educativo mira a formare professionisti consapevoli e creativi, pronti a contribuire alla valorizzazione delle eccellenze abruzzesi nel campo dell’accoglienza e della ristorazione.
Tourism enogastronomico: attrazione e realtà
Giuseppe Vagnozzi, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha illustrato come la valorizzazione dei piatti tradizionali si traduca in un’opportunità di attrazione turistica. Presentare i prodotti tipici in modo emozionale non è solo una forma di mantenimento culturale, ma anche una strategia per rendere il territorio più attraente per i turisti. Integrare esperienze gastronomiche nell’offerta turistica è indicato come un modo essenziale per competere in un mercato sempre più affollato.
La creazione di un legame forte tra cultura e turismo può contribuire a un incremento significativo delle visite nella regione, con effetti positivi sull’intera economia locale. Questo approccio crea sinergie tra diversi settori e rappresenta una strada promettente per il futuro del turismo abruzzese.
Longevità: il progetto centenari
Un importante momento del convegno è stato l’intervento di Mauro Serafini, professore presso l’Università di Teramo, che ha presentato il progetto CenTEnari. Questo studio mira a identificare i fattori chiave della longevità in Abruzzo, analizzando il legame tra dieta, metabolismo e genetica nei centenari della regione. Parte del progetto prevede la creazione di una biobank per raccogliere dati e biomarcatori utili a comprendere meglio la correlazione tra alimentazione tradizionale e una vita sana.
Il concetto di “sdijuno”, un pasto abbondante consumato a metà mattina, è stato evidenziato come un’anticipazione dei principi del digiuno intermittente, suggerendo che le abitudini alimentari locali possano contenere elementi importantissimi per il benessere.
Promuovere innovazione agroalimentare
Ciro Nardinocchi, direttore del polo d’innovazione agroalimentare della Regione Abruzzo, ha presentato progetti innovativi. Questi sforzi si concentrano sulla qualità dei prodotti alimentari e sull’abbattimento dell’impatto ambientale. Dal miglioramento della salubrità degli alimenti all’adozione di pratiche sostenibili nei vigneti, ogni progetto mira a rispondere a sfide moderne senza compromettere i valori tradizionali.
Le innovazioni nel settore agroalimentare rappresentano un importante passo verso una maggiore sostenibilità, offrendo risposte concrete a una domanda crescente di alimenti più sani.
Il ruolo del turismo nella qualità della vita
Erminio Di Lodovico, presidente dell’ITS Academy Abruzzo Turismo e Cultura, ha sottolineato come il turismo possa migliorare la qualità della vita. L’Abruzzo ha la potenzialità di affermarsi come un modello di longevità, fondendo la valorizzazione della cultura alimentare con offerte turistiche dedicate al benessere. Questo approccio può attrarre visitatori alla ricerca di esperienze che promuovono uno stile di vita sano e consapevole.
Professioni emergenti nell’enogastronomia
Alvano Fantini, vicepresidente AMIRA, ha chiuso il convegno discutendo delle nuove tendenze nel settore enogastronomico. La crescente richiesta di professionalità specializzate evidenzia l’evoluzione del mondo dell’ospitalità, dove è fondamentale comprendere e rispondere alle esigenze dei consumatori, restando ancorati alle tradizioni.
Si è fatta anche menzione del concorso “Giovani emergenti”, che ha visto competere studenti di diversi istituti alberghieri del centro Italia. I primi tre classificati sono stati premiati per la loro creatività e capacità di rivisitare ricette tradizionali, dimostrando così il potenziale dei giovani nel mantenere vive le tradizioni culinarie.
Queste iniziative, cui hanno collaborato diverse organizzazioni locali, testimoniano l’impegno verso una maggiore valorizzazione dell’enogastronomia in Abruzzo.