Una nuova strategia si sta profilando per affrontare l’invasione del granchio blu nell’Alto Adriatico, un evento che sta mettendo a repentaglio la biodiversità locale e l’industria della pesca. Grazie a un piano presentato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, le autorità competenti stanno per attuare sei misure specifiche per combattere questa minaccia. Le azioni sono coordinate dal Commissario Straordinario Nazionale, Enrico Caterino, con l’intenzione di avviare tempestivamente l’intervento nella stagione primaverile, quando la proliferazione del granchio diventa più intensa.
Il contesto dell’emergenza
Negli ultimi anni, il granchio blu ha guadagnato terreno nei mari dell’Alto Adriatico, avanzando in modo preoccupante a causa dei cambiamenti climatici e dell’aumento della temperatura marina. Questo crostaceo ha un appetito vorace e predilige specie locali, come le vongole, causando significativi danni all’ecosistema e al settore della pesca. L’area interessata dal piano si concentra nel Delta del Po, ma si prevede che potrà essere ampliata in altre zone con una presenza significativa del granchio blu, incluse regioni come Sardegna, Puglia e Toscana.
Interventi previsti nel piano
Il piano d’azione prevede una serie di misure efficaci atte a contenere l’emergenza. Un aspetto cruciale sarà la difesa della biodiversità degli habitat colpiti, attraverso il monitoraggio e la tutela. Il prelievo diretto del granchio blu sarà incentivato con la progettazione di nuovi strumenti di cattura. Questa misura prevede la raccolta e lo smaltimento di circa 2.600 tonnellate della specie nei prossimi due anni, focalizzandosi sulle regioni del Veneto e dell’Emilia-Romagna. Le biomasse catturate verranno smaltite in modo appropriato, evitando che vengano destinate al consumo umano.
Risorse economiche e finanziamenti
Il Ministero ha garantito un investimento iniziale di 10 milioni di euro per attuare il piano, a cui si aggiungono ulteriori 44 milioni di euro per sostenere le imprese di pesca e acquacoltura. Questi fondi saranno destinati non solo alla rimozione del granchio blu, ma anche alla messa in opera di strutture funzionali per prevenire future invasioni. Gli interventi potrebbero includere barriere fisiche e altre soluzioni innovative volte a proteggere le zone vulnerabili.
Presentazione del piano e prossimi passi
La presentazione delle misure ha visto la partecipazione dei ministri Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, nonché del Commissario Caterino. È ora fondamentale che il piano venga approvato per avviare le operazioni a breve, prima che il granchio blu inizi la sua proliferazione naturale in primavera. Le prossime settimane saranno cruciali per definire i dettagli dell’implementazione e garantire una reazione rapida e coordinata al problema.
Con l’approccio concreto delineato, le autorità competenti sperano di arginare i danni inflitti dal granchio blu e garantire la ripresa delle attività di pesca e proteggere l’ecosistema della regione. La lotta contro questa specie invasiva rappresenta un’importante sfida per la sostenibilità ambientale e per l’economia locale costiera.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Armando Proietti