Piano di Ricostruzione di Ischia: Un passo importante ma con criticità da affrontare

Piano di Ricostruzione di Ischia: Un passo importante ma con criticità da affrontare

Ischia avvia un piano di ricostruzione post-sisma per ripristinare strutture e gestire il territorio, ma il sindaco Pascale solleva preoccupazioni sulla mancanza di supporto economico per le delocalizzazioni.
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Piano di Ricostruzione di Ischia: Un passo importante ma con criticità da affrontare - Gaeta.it

L’isola di Ischia, recentemente colpita da eventi sismici e alluvionali, ha finalmente ricevuto un piano di ricostruzione. Questo documento, approvato dalla Giunta regionale della Campania il 31 dicembre 2024, ha come obiettivo principale il ripristino delle strutture e la gestione del territorio. Tuttavia, il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, esprime preoccupazioni legate alla mancanza di un quadro normativo adeguato per supportare le persone costrette a delocalizzare le proprie abitazioni e attività.

Un piano complesso per la sicurezza dell’isola

Il Piano di Ricostruzione si inserisce in un contesto normativo piuttosto intricato, con la necessità di intervenire su strutture già danneggiate da precedenti calamità. Questo approccio è risultato fondamentale per una località come Ischia, dove il rischio sismico, vulcanico e idrogeologico è elevato. La sicurezza del territorio non è solo una questione di riparazioni fisiche; richiede un’analisi approfondita delle dinamiche geologiche e dell’urbanistica locale.

La struttura del piano è stata pensata per disciplinare non solo i lavori di riparazione, ma anche il rafforzamento sismico e le modalità di ricostruzione. Si stabiliscono criteri chiari per identificare edifici e attività da delocalizzare, una strategia necessaria per garantire la sicurezza anche in caso di futuri eventi naturali. La previsione di delocalizzare 261 edifici, corrispondenti a 367 unità abitative, testimonia la serietà con cui si affronta il tema della sicurezza e della vulnerabilità del territorio.

In aggiunta, il piano opera una distinzione tra residenze e strutture ricettive, con l’intento di preservare l’attrattiva turistica dell’isola. Questo aspetto è fondamentale, dato che il turismo rappresenta una delle principali fonti di reddito per la comunità locale. Con 27 strutture ricettive incluse nel piano e un’area di 34 ettari destinata alla ricostruzione, ci sono delle opportunità significative per creare nuove abitazioni, fino a un massimo di 500 unità.

Attualità e sfide nell’attuazione del piano

Una delle maggiori preoccupazioni espresse da Pascale è legata all’aspetto pratico dell’attuazione del piano stesso. Mentre il sindaco evidenzia che il documento ha un valore paesaggistico e viene applicato immediatamente, resta aperta la questione della mancanza di un supporto economico adeguato per coloro che abbiano necessità di delocalizzarsi. Un chiaro esempio di questa sfida è il gruppo di cittadini che, pur non essendo stati direttamente colpiti dal terremoto del 2017 o dall’alluvione del 2022, si trova comunque nella necessità di spostare le proprie abitazioni.

Il rischio è che senza misure di indennizzo chiare, molti individui potrebbero trovarsi in situazioni di vulnerabilità economica e sociale. La promessa di un piano flessibile e rinnovabile da parte della Regione non basta a rassicurare i cittadini, che chiedono maggiore certezza riguardo ai criteri di intervento e alle modalità di risarcimento. È fondamentale che le autorità locali, insieme alla Regione, esaminino caso per caso chi debba realmente essere delocalizzato e, se necessario, forniscano un adeguato supporto economico.

Il compito di garantire che nessuno venga lasciato indietro spetta alle istituzioni, che sono chiamate a lavorare in sinergia con le comunità locali. Solo un approccio inclusivo potrà portare a una ricostruzione efficace, in grado di articularsi sulle reali necessità della popolazione e di restituire un senso di sicurezza e stabilità all’isola di Ischia.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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