La nuova installazione di fontane circolari in Piazza Pia ha già catturato l’attenzione di turisti e residenti, contribuendo a creare un’atmosfera vivace ma sollevando interrogativi sulla gestione delle monetine donate. In un periodo così ricco di eventi come il Giubileo, la situazione è diventata motivo di riflessione per l’amministrazione comunale riguardo al futuro delle nuove fontane e alla definizione delle responsabilità .
Fontane circolari: un richiamo per turisti e pellegrini
Distanziate appena due settimane dall’inaugurazione, le fontane circolari di Piazza Pia si sono trasformate in un’attrazione per turisti e pellegrini in cerca di refrigerio. La particolare progettazione ha facilitato il lancio delle monetine da parte dei visitatori, genere di gesto che, nel contesto romano, è carico di significato: lanciando una moneta, molti sperano di assicurarsi un ritorno nella città eterna. Gli operai impegnati nel cantiere, in modo apparentemente casuale, hanno dato avvio a questa nuova tradizione, incoraggiando gli avventori a seguire il loro esempio.
Le fontane, progettate per abbellire e riqualificare l’area, sono state rapidamente invase da monetine, che iniziano a riempire il fondo. Questo riempimento effettivo ha condotto a un’immediata riflessione su come gestire questi fondi non previsti, creando una situazione di ambiguità che il Comune deve affrontare. La rapidità con cui i visitatori hanno iniziato a lanciare monete dimostra quanto queste fontane siano diventate parte integrante dell’esperienza a Piazza Pia.
Fontana di Trevi: un modello di raccolta fondi per la Caritas
La tradizione di lanciare monete nelle fontane non è certo una novità per Roma, essendo ben consolidata alla Fontana di Trevi, dove simili pratiche si sono trasformate in una vera e propria consuetudine. Qui, i fondi raccolti vengono destinati alla Caritas, grazie a una convenzione che regola questo genere di attività . La Fontana di Trevi ha la sua particolarità : il dislivello tra il piano di calpestio e la vasca rende difficile un approccio rapace per recuperare le monete, a meno che non si decida di tuffarsi, come fece il noto ladro D’Artagnan.
Questa prassi desta ora domande su come replicare un sistema simile a Piazza Pia. La convenzione attuale, che consente alla Caritas di beneficiare delle donazioni presso la Fontana di Trevi, potrebbe fungere da esempio per gestire la situazione delle nuove fontane. È fondamentale stabilire delle linee guida chiare affinché anche i fondi raccolti a Piazza Pia possano essere destinati a scopi caritatevoli o sociali, garantendo trasparenza e responsabilità nell’uso delle risorse.
Il Campidoglio e le competenze da chiarire
La questione che ora si pone al Comune di Roma è chiara: quali passi intraprendere per risolvere questa situazione di incertezza? Dobbiamo stabilire se le fontane di Piazza Pia ricadano sotto la competenza dell’amministrazione capitolina o se vi sia un coinvolgimento diretto del Vaticano. Questo interrogativo è cruciale per decidere come gestire i fondi e quale approccio sia più appropriato.
Se la responsabilità fosse attribuita al Comune, si renderebbe necessaria la convocazione di un tavolo di discussione con la Caritas o altre organizzazioni benefiche per formalizzare un accordo. Una decisione in tal senso sarebbe il passo iniziale per garantire che i fondi vengano utilizzati per cause nobili. Tuttavia, l’incertezza rimane, e le prossime settimane potrebbero riservare sviluppi su questo fronte mentre l’amministrazione lavora a stretto contatto con le Autorità Vaticane per risolvere l’enigma della competenza.
Le fontane di Piazza Pia, quindi, si pongono non solo come abbellimenti urbani, ma anche come simboli di un dialogo da instaurare tra i vari attori coinvolti. La gestione delle monetine potrebbe trasformarsi in un importante momento di cooperazione e solidarietà , se affrontato in modo adeguato.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Sara Gatti