Rinvio a giudizio per lo scandalo dell’ex stazione a Gaeta: il Partito Democratico chiede la tutela dei beni comuni
I vertici del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino e la Giunta Comunale di Gaeta sono stati rinviati a giudizio per la vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria avvenuta nell’estate del 2019. Questo scandalo rappresenta una ferita ancora aperta per i residenti, le attività commerciali e la viabilità cittadina. Il Partito Democratico, che ha sempre posto al centro del suo programma la tutela dei beni comuni, condivide le richieste dei consiglieri comunali di opposizione e invita l’Amministrazione Comunale di Gaeta a costituirsi parte civile nel processo che si terrà presso il Tribunale di Cassino.
Secondo l’art. 79 del codice di procedura penale, la costituzione di parte civile può avvenire prima dell’udienza preliminare o prima che siano ultimati gli accertamenti relativi alla costituzione delle parti dinanzi al collegio giudicante. Pertanto, il Comune potrebbe ancora usufruire di questa facoltà . Durante il dibattimento, verranno esaminate le vicende legate alla vendita per verificare la fondatezza delle accuse mosse dalla Procura. L’Amministrazione Comunale dovrebbe avere tutto l’interesse a portare il suo contributo e a seguire attentamente l’andamento del processo, che determinerà la legittimità della vendita di un’area comunale di fondamentale importanza per Gaeta e il suo sviluppo.
Il Circolo del Partito Democratico di Gaeta “Gino Valente” chiede al Sindaco e alla Giunta di agire immediatamente per costituirsi in giudizio o, in alternativa, di spiegare alla cittadinanza i motivi per cui non intendono farlo. La difesa del territorio e dei beni comuni della città passa anche attraverso azioni come questa.
Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da