piena del Po tra piacenza e cremonese: evacuazioni e controlli serrati lungo gli argini

piena del Po tra piacenza e cremonese: evacuazioni e controlli serrati lungo gli argini

La piena del fiume Po interessa la Bassa Piacentina e Cremonese, con evacuazioni delle golene, accessi chiusi e monitoraggio costante per prevenire esondazioni e garantire la sicurezza della popolazione.
Piena Del Po Tra Piacenza E Cr Piena Del Po Tra Piacenza E Cr
La piena del fiume Po sta interessando la Bassa Piacentina e il territorio cremonese, con evacuazioni delle golene e accessi chiusi per sicurezza. Le autorità monitorano costantemente la situazione, intervenendo per contenere rischi e prevenire danni. - Gaeta.it

Sta transitando in queste ore la piena del fiume Po tra la Bassa Piacentina e il territorio cremonese, con le golene evacuate e tutti gli accessi al fiume chiusi per motivi di sicurezza. Nonostante gli inviti a non avvicinarsi, si sono visti alcuni curiosi disposti a ignorare le ordinanze e a rischiare per assistere al fenomeno. Le autorità sono impegnate a contenere l’emergenza, soprattutto in vista della discesa delle acque verso i comuni rivieraschi di Cremona, Casalmaggiore e il Casalasco.

gestione dell’emergenza lungo la bassa pianura piacentina e cremonese

Le amministrazioni locali hanno disposto l’evacuazione delle golene, le aree golenali che corrispondono ai terreni adiacenti agli argini del fiume, per evitare pericoli a cittadini e turisti. Tutti gli accessi al fiume, compresi quelli utilizzati tradizionalmente per attività sportive e ricreative, sono stati temporaneamente interdetti al pubblico. Nonostante ciò, sono stati segnalati casi di trasgressione, con persone che si sono messe in posa vicino all’acqua alta per osservare la piena.

Il livello del Po in transito si è rivelato più alto del previsto, di circa cinque o sei centimetri rispetto alle stime preliminari. Pur non prevedendo disagi gravi, l’innalzamento ha spinto la Protezione civile ad alertare le squadre operative presenti sul territorio. Da tutta la notte e per buona parte della mattinata, volontari e operatori hanno presidiato gli argini principali e le alzaie, le strade strette che corrono lungo il fiume, pronti a intervenire in caso di necessità.

attività di protezione e prevenzione nella bassa piacentina

Le operazioni hanno riguardato il controllo delle situazioni critiche lungo la Bassa Piacentina, con particolare attenzione ai punti più vulnerabili identificati dalle mappe di rischio idraulico, in modo da prevenire eventuali rotture o esondazioni non previste.

attività di contenimento e protezione degli argini a cremonA

Nel capoluogo cremonese le operazioni si sono concentrate sul consolidamento delle difese fluviali, soprattutto intorno alle sedi delle canottieri, che si trovano più basse e risultano già parzialmente sommerse dall’acqua. Per rafforzare la barriera contro il Po, sono stati posizionati sacchi di sabbia e barriere gonfiabili lungo i punti più a rischio, azione proseguita da mattino.

Il livello attuale del fiume ha raggiunto quota 3 metri e 58 centimetri sopra lo zero idrometrico, stando ai dati forniti dall’Aipo . Questo valore corrisponde a una criticità classificata come arancione, a circa sessanta centimetri dalla soglia critica rossa, ovvero la più elevata. Il monitoraggio resta costante per prevenire possibili sfondamenti e danni materiali, considerata anche la vulnerabilità delle zone golenali con caratteristiche basse e pianeggianti.

controlli continui e criticità idrologiche a cremonA

In questi momenti, il controllo continuo delle condizioni idrologiche rimane centrale. L’attenzione è rivolta soprattutto a rallentamenti nel deflusso delle acque, che possono aumentare la pressione sugli argini, e alla grande quantità di legname trasportato dal fiume, già in parte accumulato attorno alle pile dei ponti, con il rischio che ostruzioni aggravino il flusso idrico e mettano sotto ulteriore stress le strutture.

osservazioni dal tavolo di monitoraggio e rischi in corso

Questa mattina si è tenuta una riunione di coordinamento sotto la supervisione del prefetto di Cremona, Antonio Giannelli. Dall’incontro è emerso un quadro prudente: “l’aumento del livello del Po è ritenuto rilevante e merita attenzione rigorosa, ma al momento non si prevedono esiti dannosi rilevanti.” Il rischio più concreto riguarda però il rallentamento della corrente, che può provocare fenomeni di rigurgito o innalzamento localizzato delle acque.

Inoltre, il passaggio di grandi quantità di detriti e materiale legnoso crea ostacoli naturali e può compromettere la stabilità dei ponti e degli argini. Le squadre di Protezione Civile si stanno occupando anche di tenere sotto controllo questi accumuli per evitare che ostruiscano il flusso del fiume e causino emergenze secondarie. Le operazioni di pulizia e presidio risultano quindi fondamentali in questa fase delicata.

prevenzione e sorveglianza costante

La situazione rimane sotto stretto controllo da parte di tutte le autorità competenti, con una presenza costante sul territorio per eventuali interventi veloci e coordinati. Restano validi i divieti di accesso alle golene e ai sentieri lungo il Po, vista l’importanza di evitare rischi inutili e pericolosi per la cittadinanza e per chi vive in queste aree vicine al fiume.

Change privacy settings
×