Pinerolo: scandalo e accuse per Don Paolo Bianciotto, ex parroco della Madonna di Fatima

Pinerolo: scandalo e accuse per Don Paolo Bianciotto, ex parroco della Madonna di Fatima

Don Paolo Bianciotto, ex parroco di Pinerolo, è accusato di circonvenzione di incapace e appropriazione indebita per centinaia di migliaia di euro, scatenando polemiche e sfiducia nella comunità.
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Pinerolo: scandalo e accuse per Don Paolo Bianciotto, ex parroco della Madonna di Fatima - Gaeta.it

La cittadina di Pinerolo, nota per il suo ambiente pacato e sereno, si trova a fare i conti con una vicenda giudiziaria che ha scosso profondamente la sua comunità. Don Paolo Bianciotto, un ex parroco ottantaduenne della chiesa di Madonna di Fatima, è sotto accusa per circonvenzione di incapace e appropriazione indebita, con danni che si stimano intorno a centinaia di migliaia di euro. Il processo, avviato il 22 gennaio 2025, si propone di chiarire una serie di comportamenti sospetti che si sarebbero registrati tra il 2018 e il 2021.

Le accuse contro Don Bianciotto

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Pinerolo hanno portato alla luce una serie di episodi inquietanti riguardanti Don Bianciotto. Secondo quanto emerso, il sacerdote avrebbe manipolato persone in condizioni vulnerabili, affette da deficit cognitivi o malattie psichiatriche, costringendole a effettuare bonifici e a cedere strumenti di pagamento. Le somme sottratte, vicine ai 185mila euro, avrebbero trovato impiego per fini personali o trasferimenti non chiari, creando un quadro sconvolgente per un uomo che per anni ha ricoperto un ruolo di guida nella sua parrocchia.

Tra le evidenze emerse, spicca un trasferimento di ben 800mila euro a una sua amica ed ex socia. Questi fondi, presumibilmente, sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di immobili, auto e attività commerciali. La donna, sottoposta a interrogatorio, ha smentito qualsiasi legame sentimentale con Bianciotto, ma rimangono molte domande irrisolte riguardo le motivazioni di tali transazioni. Perché una cifra così ingente è stata trasferita? Qual era il vero rapporto tra i due? Tali interrogativi saranno al centro del processo.

Gli investimenti controversi del sacerdote

Le indagini hanno svelato ulteriori aspetti delle attività finanziarie di Don Bianciotto. Insieme a Don Giuseppe Alluvione, ha infatti investito in un albergo a Bordighera, venduto successivamente con un guadagno di circa 400mila euro a testa. Si segnala che la parte di Don Bianciotto immobilizzata in questa operazione è stata destinata alla cooperativa Progetto Erre, la quale si occupava della gestione di una casa alpina a Pragelato fino al 2010. Tali operazioni sollevano interrogativi non solo sulla legittimità delle transazioni, ma anche circa l’utilizzo reale delle risorse finanziarie in gioco.

Il ruolo del vescovo e le implicazioni legali

A complicare ulteriormente la situazione di Don Bianciotto c’è l’accusa di appropriazione indebita di circa 500mila euro provenienti dalle casse parrocchiali e dall’associazione Nuova Scuola Mauriziana. Tuttavia, la riforma Cartabia stabilisce che questo reato può essere perseguito soltanto su querela di parte. Il vescovo Derio Olivero, pur avendo sospeso Bianciotto dalle sue funzioni, ha scelto di non presentare querela, evitandogli così conseguenze più severe. Questa decisione ha generato polemiche e messo in evidenza questioni di responsabilità nella gestione di reati all’interno della Chiesa.

La carriera di Don Bianciotto è già stata segnata in passato da problematiche di natura giudiziaria. Già nel 2009, era stato accusato di falsificazione della firma di Monsignor Piergiorgio Debernardi per ottenere un prestito bancario di 150mila euro destinato a lavori di restauro in una chiesa a Prali. Anche in quel caso, la questione si risolse senza gravi conseguenze, grazie alla remissione della querela da parte del vescovo, alimentando così dubbi sull’integrità delle sue azioni.

Fiducia e sfide per la comunità di Pinerolo

Le accuse rivolte a Don Bianciotto pongono interrogativi significativi sulla fiducia dei fedeli nei confronti dei loro rappresentanti religiosi. Come può una comunità continuare a riporre fiducia in un’istituzione quando uno dei suoi esponenti è coinvolto in tali gravi comportamenti? Quest’episodio rappresenta un ulteriore colpo alla già fragile fiducia riposta dalla comunità in un’istituzione battuta da scandali e abusi di potere.

Mentre il processo si svolge, la cittadina di Pinerolo si presenta spaccata tra indignazione e attesa per una giustizia equa. La fede rimane, per molti, un elemento vitale, ma la richiesta di trasparenza e responsabilità riveste ora un’importanza cruciale per ripristinare un legame autentico e duraturo tra comunità e Chiesa.

Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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