In occasione del decennale dalla morte di Pino Daniele e del settantesimo anniversario dalla sua nascita, il nuovo documentario “Pino”, diretto da Francesco Lettieri, si preannuncia come un tributo toccante alla vita e all’eredità musicale del celebre artista napoletano. Presentato in anteprima a Roma, il film esplora non solo la carriera del musicista, ma anche la sua umanità attraverso racconti familiari e immagini inedite. Questo progetto vede l’inclusione di materiali storici che mostrano momenti significativi, come il leggendario concerto in Piazza Plebiscito a Napoli nel 1981, davanti a un pubblico di circa 200.000 persone.
La storia di Pino Daniele raccontata da chi l’ha conosciuto
Il documentario si avvale della narrazione di Federico Vacalebre, noto giornalista e critico musicale, che guida gli spettatori in un viaggio tra i luoghi significativi della vita di Daniele. Attraverso le interviste a familiari, amici d’infanzia e colleghi, emergono dettagli inediti sulla personalità di un artista che ha saputo fondere sonorità tradizionali napoletane con elementi di blues e jazz, conquistando così un pubblico internazionale. Figure di spicco del panorama musicale, come Vasco Rossi e Jovanotti, contribuiscono a delineare il ritratto di un uomo che ha portato le storie e le emozioni di Napoli nel mondo intero.
La narrazione si sviluppa intorno ai ricordi più personali e all’eredità artistica di Pino, mostrando non soltanto il suo talento ma anche le sfide che ha affrontato, inclusi gli aspetti più complessi legati alla sua vita familiare e ai rapporti con i genitori. I dettagli raccolti offrono uno sguardo autentico sull’artista, dimostrando che non esiste un’unica interpretazione di Pino Daniele, ma molte sfaccettature da scoprire.
Materiali inediti e memorie recuperate
Per il film, la Fondazione Pino Daniele ha aperto per la prima volta archivi storici, rendendo disponibili molti materiali che erano rimasti nascosti nel tempo. Alessandro, il figlio di Pino e presidente della fondazione, ha sottolineato l’importanza di intersecare le voci di chi conosceva il padre con le nuove scoperte. Tra questi documenti, emergono non solo immagini storiche come quelle del concerto del 1981, ma anche canzoni inedite e spunti creativi mai realizzati.
Queste rivelazioni rappresentano un’opportunità per rivivere la musica di Pino e riscoprire brani che non hanno mai visto la luce. Alcuni di questi pezzi, tra cui “Tiene ‘n’mmane”, evocano ricordi e storie familiari, mentre altri fornirebbero un ulteriore ampliamento del suo repertorio, attendendo di essere esplorati a fondo dagli appassionati della sua musica.
Un tributo che continua
Il documentario “Pino” non si limita a celebrare la carriera di un grande artista, ma riflette anche su come la sua musica continui a vivere e a influenzare generazioni successive. Con dati inediti che emergono dai materiali digitalizzati, ci si aspetta che il pubblico possa approfondire la connessione emotiva con un musicista che ha saputo raccontare Napoli con passione e autenticità. La sua eredità resta viva attraverso le atmosfere delle sue canzoni, che rimangono ancorate nella memoria collettiva e nei cuori di chi lo ha amato.
Il documentario sarà visibile nelle sale per tre giorni, dal 31 marzo al 2 aprile, e successivamente approderà su Netflix nel mese di luglio, amplificando ancora di più la portata di questo significativo tributo a Pino Daniele.