A Napoli, la cerimonia annuale in memoria dei Caduti delle “Quattro giornate” del settembre 1943 ha suscitato accese polemiche. Il dibattito si è incentrato sull’esecuzione di brani musicali da parte della fanfara dei Carabinieri, ritenuti da alcuni participants non appropriati per il contesto solenne dell’evento. Mentre alcuni si sono chiesti se fosse il caso di utilizzare brani “pop” in una cerimonia commemorativa, dall’Arma dei Carabinieri è arrivata una difesa del repertorio selezionato, sottolineando la pianificazione dei momenti musicali.
Contestazione durante la cerimonia
La commemorazione dei martiri antifascisti napoletani si svolge ogni anno con un corteo che, quest’anno, si è snodato da piazza Vanvitelli fino a Piazza 4 Giornate. A organizzare l’evento è stata come sempre la municipalità 5, comprendente le zone di Arenella e Vomero. Tuttavia, un episodio del programma ha sollevato un vespaio di polemiche. Dopo il discorso commemorativo da parte di un rappresentante dell’ANPI, durante il quale si sono evidenziati i sacrifici dei martiri, è seguita l’esibizione della banda dei Carabinieri. I brani eseguiti, tra cui “Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri e “YMCA” dei Village People, hanno suscitato le ire di alcuni presenti, i quali hanno ritenuto che tali canzoni fossero inadeguate per un momento di così elevato significato storico e culturale.
Il consigliere Salvatore Pace ha espresso il suo disappunto sui social, denunciando il cambio di tono della cerimonia e affermando che trasformare un momento commemorativo in una sorta di festa popolare sia un’azione diseducativa per i giovani. Secondo Pace, l’episodio rappresenta una grave mancanza di rispetto nei confronti del significato dell’evento.
Risposta dell’Arma dei Carabinieri
In risposta alle critiche che sono giunte da vari esponenti politici e cittadini, l’Arma dei Carabinieri ha difeso la propria scelta di repertorio musicale. Attraverso una nota ufficiale, hanno chiarito che la cerimonia era stata divisa in due parti distinte: una dedicata ai brani solenni, come da tradizione, seguita da una parte che prevedeva brani più leggeri e popolari. I Carabinieri hanno sottolineato che l’intento della seconda parte fosse quello di coinvolgere i giovani presenti, comprese le scolaresche, portando un momento di svago e leggerezza dopo la solennità della cerimonia principale.
Il Comando dell’Arma ha anche invitato a evitare strumentalizzazioni e ha dichiarato che il repertorio musicale presente alla cerimonia era stato previamente concordato. La parte iniziale dell’evento, in effetti, ha rispettato le consuetudini, prevedendo brani celebrativi che ben si adattavano all’occasione.
Le reazioni dalla comunità
La reazione della comunità napoletana è stata variegata e ha messo in evidenza una spaccatura di opinioni. Da una parte, i sostenitori di Pace e di altri critici, che considerano inaccettabile che un evento memoriale venga trattato alla stregua di una manifestazione festosa, dall’altra coloro che credono che includere elementi di popolarità possa avvicinare i giovani alla storia e alla memoria collettiva. Alcuni cittadini hanno espresso il loro disappunto durante la cerimonia, creando un momento di tensione evidente.
Questo dibattito sull’opportunità della musica pop in contesti commemorativi solleva interrogativi più ampi sul rispetto della memoria storica e su come la cultura popolare possa interagire con momenti di significato nazionale. La questione di trovare un giusto equilibrio tra celebrazione e commemorazione resta aperta, illustrando la complessità della società contemporanea e le sue relazioni con il passato.
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina