Polemica a Potenza per la nomina del 'Civuddin' alla storica Parata dei Turchi

Polemica a Potenza per la nomina del ‘Civuddin’ alla storica Parata dei Turchi

Il dibattito politico sulla figura del ‘Civuddin’ segna la Parata dei Turchi di Potenza, con il centrodestra che chiede chiarezza all’amministrazione per preservare le tradizioni locali.
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Polemica a Potenza per la nomina del 'Civuddin' alla storica Parata dei Turchi - Gaeta.it

L’assegnazione dei ruoli alla tradizionale Parata dei Turchi di Potenza, in programma il 29 maggio per i festeggiamenti del patrono San Gerardo, ha acceso un dibattito politico acceso che si è rapidamente diffuso sui social. Mentre oltre mille partecipanti si preparano a garantirsi un posto tra le strade del capoluogo lucano, il futuro della figura del ‘Civuddin’ — un personaggio simbolo della manifestazione — è diventato oggetto di aspre discussioni.

Le preoccupazioni del centrodestra

I gruppi consiliari della minoranza di centrodestra si sono mostrati particolarmente preoccupati riguardo alle recenti speculazioni che riguardano la possibile sostituzione di Massimo D’Onofrio, attuale ‘Civuddin’. Questi elementi, lo hanno sottolineato, minerebbero il carattere identitario della Parata dei Turchi, riconosciuta come un patrimonio immateriale della comunità potentina. Il capoluogo lucano ha sempre visto in questa manifestazione un momento di coesione che unisce la sua cittadinanza, e qualsiasi cambiamento significativo in un ruolo così centrale può essere percepito come un’invasione nei valori locali.

Il centrodestra ha chiesto all’amministrazione comunale chiarimenti immediati sulle intenzioni riguardo alla figura del ‘Civuddin’, affinché le decisioni non siano influenzate da interessi politici fugaci, ma piuttosto si fondino sul benessere della comunità. In una nota, si legge che “la Parata non può diventare terreno di sperimentazioni politiche o sostituzioni calate dall’alto”, evidenziando la volontà del centrodestra di preservare la tradizione da influenze esterne.

La posizione dell’amministrazione comunale

Il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, espressione del centrosinistra, si trova ora faccia a faccia con una questione che si è ampliata oltre il consiglio municipale e ha invaso anche il dibattito pubblico. La gestione della Parata dei Turchi, storicamente un evento di unità e tradizione, ora affronta una sfida di trasparenza e comunicazione tra le principali fazioni politiche della città.

La volontà di chiarire le proprie decisioni appare come una priorità per l’amministrazione. In un contesto dove gli eventi pubblici hanno un forte impatto sociale e culturale, il sindaco è chiamato a garantire un dialogo aperto e costruttivo con tutte le forze politiche, affinché ogni scelta venga percepita come frutto di un processo condiviso e non come una mera imposizione dall’alto.

L’importanza della tradizione

La Storica Parata dei Turchi non è solo un evento di richiamo per visitatori e turisti; rappresenta una tradizione radicata nella cultura lucana. La figura del ‘Civuddin’ dunque non è semplicemente un ruolo da ricoprire, ma incarna l’essenza di una storia condivisa e il senso di appartenenza di una comunità. La polemica attuale non è dunque solo una questione di personale, ma tocca questioni più vaste legate alla preservazione delle tradizioni.

In vista delle celebrazioni di maggio, è fondamentale che gli attori coinvolti lavorino per arrivare a un accordo che garantisca la continuità di questa manifestazione. La Parata è un simbolo di identità locale e non può permettersi di trasformarsi in un campo di battaglia politica. La comunità attende quindi risposte e un’azione che onori la storicità della manifestazione, in modo che la celebrazione di San Gerardo possa proseguire nella sua ricca tradizione senza intoppi e dissidi.

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