Polemiche per le dichiarazioni di Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, sulla Libertadores

Polemiche per le dichiarazioni di Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, sulla Libertadores

Le dichiarazioni di Alejandro Dominguez sulla Copa Libertadores scatenano indignazione in Brasile, sollevando polemiche sul razzismo nel calcio e richiamando l’attenzione sulla necessità di un approccio più sensibile.
Polemiche per le dichiarazioni Polemiche per le dichiarazioni
Polemiche per le dichiarazioni di Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, sulla Libertadores - Gaeta.it

Le recenti dichiarazioni di Alejandro Dominguez, presidente della Confederazione Sudamericana di Calcio , hanno scatenato un’ondata di indignazione in Brasile, specialmente durante i sorteggi della fase a gironi della Copa Libertadores e della Copa Sudamericana. Questo episodio ha messo in luce il delicato tema del razzismo nel calcio e le reazioni rapide delle varie istituzioni calcistiche.

L’uscita infelice di Dominguez

Durante i sorteggi, Alejandro Dominguez ha commentato la possibilità di una Copa Libertadores senza squadre brasiliane, paragonandola a “Tarzan senza Cita“. Quest’affermazione, destinata a essere una battuta, è stata considerata offensiva, portando molti a interpretarla come una forma di razzismo nei confronti delle squadre e dei calciatori brasiliani, che sono stati messi in relazione con lo scimpanzé, personaggio noto dei film degli anni ’30 e ’40. La reazione immediata è stata quella di condanna e polemiche, in quanto l’associazione con un animale ha suscitato preoccupazioni riguardanti il rispetto e la dignità degli atleti.

Dopo l’ondata di accuse, Dominguez si è trovato costretto a chiarire e scusarsi, affermando che “il suo intento non era quello di offendere, ma di utilizzare una frase colloquiale“. Tuttavia, l’interpretazione della sua battuta ha sollevato interrogativi sulla cultura del linguaggio e sulle implicazioni razziali all’interno dello sport, e ha reso evidente che la sensibilità attorno a tali temi è molto alta, in particolare in un contesto come quello brasiliano.

La reazione del Brasile e la risposta di Dominguez

La reazione dei rappresentanti del calcio brasiliano non si è fatta attendere. In molte dichiarazioni rilasciate dai dirigenti sportivi e dalle associazioni di categoria, sono state chieste immediatamente le dimissioni di Dominguez. Le parole del presidente della Conmebol sono state viste come simbolo di un pregiudizio culturale che non ha posto nello sport odierno, dove l’inclusività e la diversità sono temi di crescente importanza. La frustrazione ha toccato club storici, che ora stanno valutando di intraprendere azioni legali contro la Conmebol, dimostrando così la gravità della situazione e la volontà di proteggere l’integrità del calcio.

Dominguez, in risposta alla polemica, ha pubblicato una nota in cui si scusa per la sua affermazione e sottolinea che “non c’era l’intento di denigrare nessuno“. Incuriosisce il contrasto tra le sue scuse e la sua precedente dichiarazione, in cui si era espresso circa gli sforzi della Conmebol nella lotta contro il razzismo. Ha infatti affermato che “il razzismo è un problema che non nasce nel calcio, ma nelle società“, e ha promesso di lavorare a un protocollo di protezione con i vari governi sudamericani.

La posizione della Conmebol sulla lotta al razzismo

Questo episodio ha messo in evidenza l’ambiguità all’interno delle dichiarazioni di Dominguez. Nella stessa occasione in cui ha fatto la battuta controversa, aveva sottolineato il delicato tema della lotta al razzismo nel calcio. Dominguez ha richiamato l’attenzione sulla questione di Lughi, un giocatore del Palmeiras che ha subito episodi di razzismo durante una partita contro il Cerro Porteño. Le sue parole miravano a rendere più evidente l’impegno della Conmebol nell’affrontare una piaga sociale così importante.

La creazione di protocolli specifici di protezione, da concordare con i vari governi, potrebbe rappresentare un passo significativo verso la messa in atto di strategie di sensibilizzazione e prevenzione. Tuttavia, i recenti eventi suggeriscono che esiste una discrepanza tra le intenzioni della Conmebol e le reali pratiche comunicative dei suoi leader. Questa situazione mette in luce la necessità di un approccio più coerente e attento ai dettagli, specialmente in eventi che coinvolgono le squadre e i milioni di tifosi di tutta la Sudamerica.

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