Polemiche sul prolungamento della M1 a Milano: unica offerta non ammissibile e costi errati

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Polemiche sul prolungamento della M1 a Milano: unica offerta non ammissibile e costi errati - Gaeta.it

Il prolungamento della metropolitana M1 di Milano, che dovrebbe collegare Bisceglie a Baggio, è finito al centro di accese polemiche a seguito dell'unica offerta non ammissibile ricevuta nell'ambito della maxi gara d'appalto. Diverse sono le ripercussioni sui tempi e sulla valutazione dei costi dell'opera, con il Comune di Milano che ha già richiesto una proroga al ministero delle Infrastrutture. La questione ha sollevato critiche politiche, in particolare da parte del consiglio comunale, che mette in discussione le capacità di gestione e stima dei costi dell'amministrazione attuale.

Problematiche e contestazioni nella valutazione dei costi

Una gara d'appalto andata deserta

La maxi gara per l'appalto dei lavori per il prolungamento della M1 si è conclusa senza risultare aggiudicata, a causa dell'unica offerta ricevuta che è stata giudicata non ammissibile. Le problematiche emerse sono state ampliate dalla mancanza di un numero sufficiente di offerte, come evidenziato nella comunicazione del Comune al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo Palazzo Marino, ci sarebbero state problematicità simili per altre stazioni appaltanti coinvolte in opere analoghe, segnalando così una questione più estesa rispetto al solo progetto di Baggio.

Critiche all’amministrazione comunale

Il consigliere comunale Marco Bestetti, esponente di Fratelli d'Italia, ha puntato il dito contro l'amministrazione comunale, accusandola di dilettantismo nella stima dei costi dell'opera. Bestetti sostiene che la valutazione fatta da Palazzo Marino sia stata affetta da gravi errori, che hanno portato a sottostimare i costi del progetto. Questa errata valutazione, secondo Bestetti, ha portato a una situazione in cui il Comune ha richiesto al governo un finanziamento aggiuntivo di 145 milioni di euro, senza però riuscire a ottenere un numero sufficiente di offerte per il progetto.

La questione sta suscitando un acceso dibattito politico, con l'opposizione che si prepara a utilizzare questo episodio come esempio delle problematiche gestionali dell'attuale amministrazione. Bestetti ha affermato che è inaccettabile non riuscire a stabilire correttamente i costi per un'opera così cruciale per il trasporto pubblico milanese.

La risposta del comune e le prospettive future

Richiesta di proroga e revisione delle voci d'appalto

In risposta alle problematiche emerse dalla gara andata deserta, il Comune di Milano ha formulato una richiesta ufficiale al ministero delle Infrastrutture per prorogare i termini fissati. L'amministrazione sta considerando di rivedere le voci di spesa che hanno portato all'esclusione dell'unica offerta ricevuta. È detenuta la possibilità di stralciare alcune componenti dal progetto originale per renderlo più attrattivo per eventuali nuovi offerenti.

L’obiettivo del Comune è quello di riformulare l'appalto in modo da incentivare la partecipazione di più aziende, andando così a superare le problematiche legate alla valutazione del valore dell'opera. Tuttavia, per procedere in questa direzione, è necessaria una proroga per l’assunzione dell'obbligazione giuridicamente vincolante fissata dal ministero al 25 novembre 2025.

Riflessioni sulle implicazioni politiche

Le dispute sulla gestione dell'appalto non si limitano alla sfera tecnica, ma si intrecciano con le dinamiche politiche che caratterizzano il confronto tra le varie forze in lizza per il governo della città. Fratelli d'Italia e altre forze dell’opposizione hanno già annunciato la loro intenzione di utilizzare questo episodio per alimentare una narrazione critica nei confronti dell'amministrazione del sindaco, con accuse di inefficienza e di incapacità nella gestione delle opere pubbliche.

In un contesto in cui le esigenze infrastrutturali di Milano sono in continua crescita, le modalità di gestione delle gare d'appalto e la stima preventivale dei costi delle opere pubbliche restano questioni fondamentali. Con il prolungamento della M1 a Baggio, la situazione attuale rappresenta un’importante sfida sia per i funzionari del Comune, sia per i rappresentanti politici, che saranno chiamati a lavorare per dare una risposta concreta a una delle esigenze di mobilità della metropoli.

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