Politiche agricole europee: le nuove direttive focalizzate sulla sostenibilità e l'innovazione

Politiche agricole europee: le nuove direttive focalizzate sulla sostenibilità e l’innovazione

L’incontro a Bologna ha evidenziato le sfide del settore agricolo europeo, discutendo la necessità di riforme nella PAC e l’importanza della transizione ecologica per garantire un futuro sostenibile.
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Politiche agricole europee: le nuove direttive focalizzate sulla sostenibilità e l'innovazione - Gaeta.it

In un contesto di crescente sfida per il settore agricolo, le recenti linee guida della politica agricola europea sono state al centro del dibattito durante l’incontro “Le priorità agricole dell’Unione Europea per il 2024-2029“, tenutosi a Bologna. Organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e dalla Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, l’evento ha messo in luce le difficoltà che gli agricoltori stanno affrontando nell’ambito della transizione ecologica, sottolineando le aspettative e le criticità connesse alla PAC e al Green Deal.

Green Deal e Farm to Fork: le aspettative degli agricoltori

La giornata, moderata dalla giornalista Lisa Bellocchi, ha visto un ampio dibattito riguardante il Green Deal europeo e il suo impatto sulle politiche agricole. Con strategie come Farm to Fork e Biodiversità, gli agricoltori sono stati investiti della responsabilità di partecipare attivamente alla transizione ecologica. Tuttavia, gli effetti avversi di eventi climatici, crisi sanitarie e polemiche politiche, unitamente a richieste di sacrifici economici, hanno generato un clima di sfiducia e disimpegno nell’ambiente agricolo.

Un dato preoccupante è il calo delle nuove domande per i contributi PAC, scese da un obiettivo programmato di oltre 800.000 ettari a circa 600.000. Questo evidenzia la disconnessione tra le aspettative degli agricoltori e le reali opportunità offerte dalla riforma PAC 2023-2027. La questione del ricambio generazionale è cruciale; il supporto per i giovani agricoltori non ha raggiunto i risultati sperati, a causa di una bassa partecipazione e dell’assenza di meccanismi efficaci per incentivare il coinvolgimento attivo dei giovani nelle pratiche agricole.

Mercato globale: il ruolo cruciale dell’Ue

L’Unione Europea costituisce un attore predominante nel commercio agroalimentare globale, con un valore delle esportazioni che supera i 513 miliardi di euro. Di questo, oltre 330 miliardi si muovono tra i paesi membri, mentre 182 miliardi sono destinati verso mercati extraeuropei. Nonostante ciò, il settore agricolo europeo pesa ancora per oltre il 30% nel bilancio dell’UE, dimostrando l’importanza dell’agricoltura nell’economia complessiva.

Tuttavia, la frammentazione degli stati membri dell’UE e la mancanza di una visione unitaria minano l’efficacia delle politiche comuni. Relatori dell’incontro hanno evidenziato l’urgenza di modificare la PAC per affrontare le sfide attuali e future, puntando a una transizione più rapida verso sistemi agroalimentari sostenibili e competitivi.

La necessità di riforme nella PAC

Nel suo intervento, il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, ha sottolineato che l’agricoltura europea sta affrontando una crisi profonda, che richiede una PAC in grado di incentivare il settore e di rispettare le peculiarità produttive di ciascun paese. È fondamentale avviare un dialogo tra gli stati membri per attivare relazioni paritetiche che possano garantire una distribuzione equa delle risorse.

Allo stesso modo, il Prof. Roberto Fanfani ha messo in evidenza come i giovani agricoltori, che oggi possiedono aziende mediamente più grandi rispetto alle generazioni precedenti, soffrano di una mancanza di sostegno concreto. Il 60% della superficie agricola utilizzata proviene da affitti, il che potrebbe segnare una rottura nei tradizionali legami familiari delle aziende agricole, rendendo necessaria una strategia innovativa che supporti la digitalizzazione e l’istruzione specifica nel settore agricolo.

Sfide e prospettive future: un’analisi approfondita

I relatori hanno concordato che le sfide che l’agricoltura deve affrontare non sono solo economiche, ma anche sociali e ambientali. È essenziale sviluppare un approccio integrato che connetta politiche agricole e politiche di coesione sociale. Il Prof. Franco Sotte ha descritto la PAC come un sistema di aiuti che deve evolversi, integrandosi maggiormente con altre politiche europee. La separazione della PAC rispetto ad altre politiche ha storicamente limitato la sua efficacia, mettendo in evidenza la necessità di una governance più robusta e un forte impegno politico.

Il Prof. Alfonso Pascale ha ritenuto indispensabile una vera e propria riforma dei trattati dell’UE che possa fornire le basi per una revisione sostanziale della PAC. L’obiettivo è ridurre complessità burocratiche, semplificare l’implementazione delle politiche e garantire equità tra i vari territori e beneficiari.

La transizione ecologica e le nuove direttive

Il Dott. Ermanno Comegna ha illustrato come le pratiche adottate nell’ambito del Green Deal abbiano influenzato la realtà agricola. Le pressioni per la transizione ecologica hanno portato a cambiamenti significativi nelle pratiche agronomiche e a un aumento dei costi di produzione, rendendo necessaria una maggiore attenzione al benessere degli agricoltori e delle loro aziende. È evidente che la sostenibilità deve rimanere al centro delle politiche agricole europee, creando opportunità per un futuro agricolo più resiliente e prospero.

I risultati dell’incontro a Bologna testimoniano un’attenzione crescente verso l’evoluzione della politica agricola europea, con l’intento di costruire una rete di sostegno efficace per gli agricoltori, promuovendo al contempo pratiche sostenibili e innovative in un contesto globale complesso.

Ultimo aggiornamento il 26 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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