Dalla metà di novembre, il sito archeologico di Pompei cambierà le sue regole di accesso, stabilendo un massimo di 20mila visitatori al giorno. Questa decisione è stata presa in seguito all’aumento esponenziale dei flussi turistici registrati durante la scorsa estate, che ha visto oltre 4 milioni di ingressi e picchi di 36mila visitatori in alcuni weekend gratuiti. L’iniziativa mira a tutelare non solo la sicurezza delle persone in caso di emergenze, ma anche a proteggere il patrimonio archeologico, prezioso e vulnerabile.
Nuove modalità di accesso ed esperienza per i visitatori
A partire dal 15 novembre, i turisti che desiderano visitare Pompei dovranno prenotare il proprio ingresso. Ogni biglietto avrà un nome specifico, per garantire tracciabilità e uso corretto. La mossa si inserisce in una strategia più ampia volta a migliorare la gestione dei flussi di visitatori e a garantire una fruizione più sicura e consapevole del sito. Il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha espresso chiaramente che la sicurezza è una priorità, non solo per i visitatori stessi ma anche per il patrimonio artistico e culturale che viene ogni anno visitato da milioni di persone.
Questa misura di controllo non è solo una risposta a un problema di sovraffollamento, ma è anche il risultato di una riflessione più profonda sul turismo sostenibile. Il parco sta investendo in diverse iniziative per migliorare l’interazione tra i visitatori e i siti storici, e al contempo ridurre l’impatto sull’ambiente locale.
Promozione di un turismo lento e sostenibile
Zuchtriegel ha messo in luce l’importanza di sviluppare un turismo rispettoso e sostenibile, che non si limiti a Pompei, ma si espanda verso le bellezze circostanti. Il piano include un ampliamento delle aree visitabili e una valorizzazione di altri siti storici come Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia. Questi luoghi offrono ulteriori opportunità di scoperta e aiutano a diversificare l’esperienza turistica, evitando che i visitatori si concentrino esclusivamente sul sito archeologico di Pompei.
La promozione di un turismo distribuito e lento potrebbe risultare benefica non solo per la conservazione dei luoghi storici, ma anche per le economie locali. I gestori dei servizi turistici della zona beneficerebbero da un incremento delle visite nel territorio, piuttosto che una saturazione unicamente a Pompei.
Monitoraggio e dialogo con gli stakeholder
Il progetto di limitazione degli ingressi è ancora nelle fasi iniziali e prevede un monitoraggio costante della situazione. Zuchtriegel ha dichiarato che la Direzione del Parco continuerà a dialogare con tutti gli attori coinvolti, dal personale del sito ai rappresentanti dei tour operator e delle comunità locali, per apportare eventuali modifiche alle nuove normative.
La volontà di mantenere aperto il canale di comunicazione suggerisce un approccio collaborativo e aperto, con il fine di migliorare continuamente l’esperienza di visita e la gestione del sito. Con tale modalità si pone l’accento sulla necessità di trovare un equilibrio tra turismo e tutela, assicurando che Pompei rimanga un luogo fruibile ma rispettato, mantenendo viva la sua storicità.
Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Sara Gatti