L’estate 2023 si preannuncia beata per il settore turistico italiano, con stime di oltre 14,8 milioni di presenze nelle strutture ricettive durante il ponte che va dal 15 al 18 agosto. I dati provengono dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, che ha analizzato il panorama delle prenotazioni tramite le principali piattaforme online. Sebbene la maggior parte dei visitatori sia italiana, si sta registrando un’importante crescita del flusso turistico internazionale, soprattutto nelle destinazioni conosciute a livello globale.
Prenotazioni complessive e domanda interna
Un panorama incoraggiante
Il 2023 ha visto un incremento delle prenotazioni rispetto all’anno precedente, con il 91% delle camere già riservate. Questo segna una leggera crescita del tasso di occupazione rispetto all’85% registrato nel 2022. Tuttavia, la proporzione di turisti italiani che scelgono di rimanere nel Paese durante questo periodo mostra un lieve calo, suggerendo che il mercato estero sta assorbendo una parte significativa delle presenze.
Destinazioni rinomate
Le mete tradizionali, come le località balneari e le città d’arte, continuano a essere favorite, ma la domanda si sta rivolgendo sempre più verso luoghi con una forte attrattiva internazionale. Ciò ha portato diverse destinazioni a recuperare rapidamente l’occupazione delle camere, compensando in parte la flessione della domanda interna.
Tassi di occupazione per tipologie di destinazioni
Località marine e delle laghi
Le località marine registrano un’impressionante tasso di occupazione del 95%, in aumento di due punti rispetto allo scorso anno. Situazione simile per le località dei laghi, che vedono anch’esse un incremento fino a raggiungere il 95%. L’interesse per queste aree è cresciuto grazie all’appeal delle loro offerte balneari e paesaggistiche, confermandosi meta ideale per le vacanze estive.
Aree rurali e montane
Nelle aree rurali e collinari, il tasso di occupazione rimane stabile, mentre le località di montagna stanno registrando un aumento di tre punti nel volume delle prenotazioni, un segno delle preferenze turistiche mutate che vedono la montagna come una valida alternativa alle tradizionali mete estive.
Città d’arte
Le città d’arte, sebbene abbiano visto un modesto incremento nell’occupazione, si fermano all’83%, in leggera crescita rispetto all’82% del 2022. Nonostante le alte temperature estive, queste destinazioni continuano a mantenere un certo richiamo, sebbene non siano al centro dell’attenzione come le località costiere o montane.
Tassi di occupazione tra le macro-aree italiane
Sud e Isole
Un’analisi più dettagliata rivela un significativo divario nelle prenotazioni tra le diverse macro-aree del Paese. Le regioni del Sud e delle Isole segnano tassi di occupazione più elevati rispetto alla media nazionale. L’Abruzzo e la Sardegna si evidenziano con i tassi di saturazione più alti, dimostrando l’attrattiva crescente di queste isole e regioni costiere.
Nord Italia
Tra le regioni settentrionali, il Trentino Alto Adige si distingue con un tasso di occupazione del 97%, segno della crescente popolarità delle località alpine. Le regioni del Nord Ovest, come la Liguria e la Valle d’Aosta, presentano anch’esse numeri favorevoli, con tassi di occupazione del 95% e 97%, rispettivamente.
Centro Italia
Nel Centro Italia, le Marche si fanno notare per avere il valore più elevato di occupazione in questo periodo. Questo dimostra il continuo interesse per le bellezze artistiche e paesaggistiche di queste regioni, viste come mete ideali dagli italiani e dai turisti stranieri.
L’estate 2023 si conferma un periodo di forte ripresa per il turismo in Italia, che continua a rinvigorire l’economia del Paese e attrarre visitatori da tutto il mondo.