Porto di Genova: crescita del lavoro e necessità di un ricambio generazionale

Porto di Genova: crescita del lavoro e necessità di un ricambio generazionale

La Compagnia unica dei lavoratori portuali genovesi prevede un aumento del 3,5% delle giornate lavorate nel 2023, ma affronta sfide legate al ricambio generazionale e alla pianificazione delle risorse umane.
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Porto di Genova: crescita del lavoro e necessità di un ricambio generazionale - Gaeta.it

La Compagnia unica dei lavoratori portuali genovesi si prepara a chiudere il 2023 con risultati promettenti, segnando un incremento delle giornate lavorate del 3,5% rispetto all’anno scorso. Questo incremento, che porta il totale a circa 197 mila giornate, evidenzia la crescente richiesta di lavoro nel settore portuale. Tuttavia, le sfide non mancano, come sottolineato dal console della Culmv, Antonio Benvenuti, durante un incontro sul tema “Porto di Genova: volano occupazionale primario per il nostro territorio“. Tra i relatori anche figure chiave come Enrico Poggi, segretario generale della Filt-Cgil Genova, ed esperti del settore.

L’aumento del lavoro al porto

Il console Benvenuti ha dichiarato che ci sono stati picchi di lavoro considerevoli, rendendo difficile la copertura delle richieste. Nonostante l’aumento delle giornate lavorate, i dati attuali non riportano il livello pre-pandemia del 2022. Questa situazione fa emergere la necessità di un’analisi approfondita dello stato attuale delle risorse umane a disposizione. La Culmv conta attualmente 981 lavoratori, ma con una parte di essi che non è idonea per il lavoro operativo. La fascia di età alta dei lavoratori, con ben 513 persone oltre i 50 anni, complica ulteriormente la scena.

Benvenuti ha espresso la necessità di assumere nuove risorse per affrontare picchi di lavoro in continua crescita. Alcuni lavoratori attuali potrebbero andare in pensione, il che porta a domande su quanti giovani potrebbero essere assunti in imminente futuro. La centralità di una pianificazione organica e una chiara comunicazione tra i terminalisti portuali è cruciale per il raggiungimento di questi obiettivi.

Necessità di un ricambio generazionale

Il tema del ricambio generazionale è stato ripreso da Enrico Poggi, sottolineando che la necessità di integrare giovani nel settore non è solo una questione per la Culmv, ma per l’intero porto di Genova. Poggi ha spiegato come il porto possa attrarre ragazzi e giovani talenti, sebbene la crisi demografica e l’invecchiamento della forza lavoro richiedano interventi urgenti. Il riconoscimento del lavoro usurante, in particolare per chi lavora tutto l’anno in condizioni variabili, è un fattore richiestissimo per incentivare nuove assunzioni.

Un’altra criticità è rappresentata dalla mancanza di dati concreti sulla pianificazione del personale da parte dei terminalisti. Senza una visione chiara e condivisa, diventa difficile programmare le assunzioni necessarie, alimentando così un circolo vizioso di incertezza per il futuro del lavoro portuale.

Proposte per risolvere la questione

Marco Sanguineri, responsabile della direzione pianificazione e sviluppo dell’Adsp del Mar Ligure occidentale, ha condiviso un’idea innovativa per risolvere il problema di quei lavoratori definiti “inabili“, che non possono più svolgere lavori pesanti in banchina. La proposta prevede l’implementazione di una sorta di economia circolare all’interno del porto. Attraverso questa strategia, i lavoratori che non possono operare in determinati ambiti potrebbero comunque contribuire in altre funzioni, garantendo, in questo modo, continuità occupazionale e valorizzazione delle competenze.

Anche Beppe Costa, presidente della sezione terminal operators di Confindustria Genova, ha concordato sull’importanza del ricambio generazionale. Ha avvertito riguardo ai costi che potrebbero insorgere in caso di inattività nel reperire nuovi lavoratori. La situazione attuale richiede un’armonia tra le diverse parti coinvolte affinché si possa giungere a un piano che metta al centro non solo la quantità ma anche la qualità del lavoro all’interno del porto genovese.

La Culmv, in quanto elemento fondamentale nel panorama lavorativo del porto, non può permettersi di sottovalutare queste problematiche, necessitando di approcciare queste sfide con soluzioni pratiche e mirate, orientate al futuro.

Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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