Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha lanciato un allerta preoccupante riguardo a un possibile evento vulcanico che potrebbe avere un impatto significativo sul clima globale. L’eruzione del vulcano Tambora nel 1815 è considerata la più potente della storia, cambiando radicalmente il clima e causando carestie e pandemie. Attualmente, gli scienziati avvertono che un nuovo evento simile potrebbe avvicinarsi e il mondo potrebbe non essere pronto ad affrontarne le conseguenze.
Le previsioni degli scienziati
Markus Stoffel, climatologo dell’Università di Ginevra, ha recentemente sottolineato che la questione non è “se”, ma “quando” si verificherà un’altra grande eruzione. Le stime attuali parlano di una probabilità su sei nel corso di questo secolo. Rispetto al 1815, il mondo è notevolmente cambiato, non solo per la densità della popolazione, ma anche per gli effetti persistenti del cambiamento climatico. L’impatto di un’eruzione vulcanica massiva in queste condizioni potrebbe essere devastante. Come scrive Stoffel, “l’umanità non ha alcun piano” per gestire una crisi di questo tipo.
La capacità dell’eruzione di innescare cambiamenti climatici significativi si basa anche sulla quantità di particelle rilasciate nell’atmosfera. Così come è avvenuto durante il Tambora, si potrebbe assistere, secondo gli esperti, a una drastica diminuzione delle temperature globali, ma gli effetti andrebbero ben oltre. La mancanza di un piano d’azione preparatorio potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, rendendo le risposte alle emergenze più difficili da gestire.
Il ruolo dell’anidride solforosa
Le eruzioni vulcaniche emettono un misto di gas e cenere, tra cui anidride carbonica e anidride solforosa. Sebbene l’anidride carbonica contribuisca al riscaldamento globale, i climatologi sono più preoccupati dell’anidride solforosa, che durante le eruzioni può penetrare nella stratosfera. Qui, questa sostanza forma aerosol microscopici che riflettono la luce solare, contribuendo a un temporaneo raffreddamento della superficie terrestre.
Analizzando la recente eruzione in Islanda nel 2024, i ricercatori hanno notato come vi siano stati effetti simili. Le particelle aerosol create determinano non solo una modifica delle temperature, ma possono anche introdurre variazioni nei modelli meteorologici, creando alterazioni alle norme climatiche stabilite da decenni.
Le conseguenze su precipitazioni e meteorologia
Un’altra risonanza che potrebbe derivare da un’eruzione vulcanica massiccia è relativa ai modelli delle precipitazioni. Secondo Alan Robock, esperto di climatologia alla Rutgers University, un’enorme eruzione potrebbe alterare i monsoni, cruciali per l’agricoltura in molte regioni, tra cui Africa e Asia. Un surriscaldamento rapido della terra rispetto all’oceano, normalmente alla base delle dinamiche monsoniche, verrebbe compromesso da un’improvvisa diminuzione della temperatura indotta dall’eruzione. Questo potrebbe tradursi non solo in periodi di siccità, ma anche in alluvioni, a seconda di come le condizioni meteorologiche rispondano al cambiamento climatico.
Incertezze nella previsione
C’è una grande incertezze riguardo ai luoghi e alla tempistica di una possibile eruzione massiccia. Ad esempio, i Campi Flegrei, vicino a Napoli, sono considerati a rischio, con la popolazione che supera il milione di abitanti. Una catastrofe in questa area potrebbe comportare devastazioni incalcolabili. Si stima che circa 800 milioni di persone vivano nel raggio di 100 chilometri da vulcani attivi, il che rende le conseguenze di un’eruzione massiccia particolarmente gravi.
Prepararsi all’inevitabile
Gli scienziati monitorano varie regioni vulcanicamente attive, come l’Indonesia e il parco di Yellowstone negli Stati Uniti. La natura imprevedibile delle eruzioni rende difficile anticipare quale vulcano erutterà per primo. Nonostante non ci siano metodi per fermare un’eruzione, esistono strategie per prepararsi. Stoffel suggerisce che le comunità e i governi debbano elaborare piani di emergenza, inclusi protocolli di evacuazione e strategie di rifornimento per scorte alimentari.
La situazione attuale richiede attenzione e preparazione per evitare che un evento vulcanico devasti le vite di milioni di persone come è successo nel passato.