La crisi del settore della ristorazione continua a farsi sentire a Potenza e in altre città italiane, con evidenti ripercussioni sui redditi delle attività. Secondo un’analisi pubblicata su “Il Sole 24 Ore” da Riccardo Ferrazza, la media reddituale dei ristoratori potentini è drammaticamente inferiore rispetto ai loro colleghi nazionali. Questo scenario emerge in un contesto ancora segnato da difficoltà, a seguito della pandemia di Covid-19.
Redditi a confronto: Potenza in fondo alla classifica
Un’analisi preoccupante
Il report rivela un quadro allarmante per Potenza, con un reddito medio dichiarato dai ristoratori pari a soli 7.615 euro, un’importante diminuzione rispetto ai 15.152 euro medi registrati in Italia. Questa situazione rende Potenza uno dei 12 capoluoghi italiani, su un totale di 21, che continuano a registrare redditi inferiori ai livelli pre-pandemia. La ristorazione, in particolare, sembra non essere riuscita a recuperare terreno, sia in termini di fatturato che di reddito, mostrando una vulnerabilità estrema in questo periodo di ripresa.
L’impatto del post COVID-19
Il calo dei redditi è significativo e deriva da molteplici fattori, tra cui le restrizioni imposte durante il lockdown e la lenta ripresa del turismo, che ha influito negativamente sulle attività di ristorazione nella regione. Il report di Ferrazza sottolinea come la media dei redditi sia ancora del 25% inferiore rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle regioni del Centro-Sud, inclusa Potenza, dove il reddito medio è sceso drasticamente da 10.390 euro registrati nel 2019 a 7.615 euro nel 2022, evidenziando un calo di circa il 30%.
Confronto con le altre città italiane
I dati regionali e le differenze rilevanti
In contrapposizione al triste primato di Potenza, ci sono città italiane che brillano per i loro risultati. Bolzano, ad esempio, guida la classifica con redditi che superano di gran lunga la media nazionale, insieme a Trento e Venezia. Queste città hanno saputo instaurare un tessuto economico più solido, con una rete di imprese articolata e diversificata. Complessivamente, l’Italia conta circa 330 mila imprese nel settore della ristorazione, dove la metà è di tipo “individuale”.
La resilienza delle altre realtà
Le statistiche rivelano che mentre Potenza e altre città del Sud continuano a faticare, altre realtà italiane hanno già implementato strategie di recupero che hanno portato a una netta risalita dei redditi. Il dibattito su come migliorare la situazione della ristorazione nel Sud del paese è più che mai attuale, e richiede azioni politiche e commerciali che possano supportare la ripresa economica del settore.
Le prospettive future per il settore della ristorazione
La necessità di un cambiamento
In questo contesto incerto, è essenziale che i ristoratori di Potenza e delle aree limitrofe non solo riconoscano le sfide attuali, ma anche si attrezzino per affrontarle con maggiore determinazione. La pandemia ha insegnato molte lezioni riguardo alla necessità di adattarsi e trovare nuovi modelli di business che possano sostenere la crescita a lungo termine.
Ricostruzione economica e supporto
Le politiche di supporto al settore della ristorazione, come incentivi fiscali e programmi di aiuto per le piccole e medie imprese, potrebbero giocare un ruolo cruciale nella ripresa economica. Solo attraverso iniziative congiunte tra settore privato e pubblico sarà possibile riavviare un’economia locale che ha sofferto enormemente e ricostruire la fiducia dei consumatori nel settore.
Ultimo aggiornamento il 17 Agosto 2024 da Laura Rossi