L’argomento dell’evasione assicurativa in Italia sta emergendo come una questione cruciale, con la possibilità di recuperare ingenti risorse economiche. Durante un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Antonio Coviello, Garante nazionale degli assicurati e professore di Marketing assicurativo, ha svelato dati allarmanti riguardo il numero crescente di veicoli non assicurati nel paese. L’evasione in questo settore non solo incide sul mercato, ma ha anche conseguenze significative sulle entrate fiscali italiane. Scopriamo insieme i dettagli di questa problematica e le potenziali soluzioni.
La crescente evasione assicurativa in Italia
I numeri parlano chiaro: ad oggi in Italia circolano circa 2,8 milioni di veicoli non assicurati, una cifra che ha subito un incremento rispetto ai 2,585 milioni registrati nel 2022. Questo fenomeno non è solo un aspetto di ordine pubblico, ma rappresenta un danno tangibile per l’economia del paese. La principale causa di questo aumento è collegata alla pratica dell’estero-vestizione, che coinvolge veicoli immatricolati all’estero, in particolar modo in Polonia, che sfuggono ai controlli sul territorio italiano. Questa mancanza di assicurazione non solo espone i cittadini a rischi in caso di incidenti, ma incide negativamente sulle finanze pubbliche, creando un buco nero che potrebbe essere altrimenti utilizzato per migliorare servizi essenziali.
Con tale evasione, le entrate fiscali subiscono un colpo severo, ma la stima è che una strategia efficace di recupero potrebbe portare nelle casse dello Stato oltre 5 miliardi di euro. Si stima che le perdite derivanti solo dall’evasione dei premi assicurativi, in base ai numeri attuali, ammontino a oltre 1 miliardo e 225 milioni di euro. Le conseguenze di tali cifre non sono solo economiche; la disponibilità di tali risorse potrebbe tradursi in benefici sociali, migliorando la qualità della vita e dei servizi per i cittadini.
Proposte per il recupero delle entrate
Per affrontare questa situazione, Coviello ha avanzato proposte concrete che potrebbero cambiare le sorti dell’evasione assicurativa. Una delle soluzioni principali prevede l’incrocio dei dati tra il Pubblico Registro Automobilistico e l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici . Questa operazione, se attuata, consentirebbe un monitoraggio preciso dei veicoli in circolazione e dei loro stati assicurativi. Identificando i veicoli non coperti da polizza, si potrebbe notificare direttamente ai proprietari l’obbligo di regolarizzare la loro situazione.
Tale iniziativa non si limiterebbe a risolvere il problema dell’evasione, ma sarebbe anche in grado di contribuire alla riduzione dei premi assicurativi. Attualmente, infatti, diversi costi derivanti dalle polizze RCA finanziano servizi vitali come il Servizio Sanitario Nazionale e il Fondo Vittime della Strada. Recuperare le somme evase genererebbe una nuova linfa vitale per questi fondi, permettendo al contempo di creare anche un fondo di sostegno per le fasce più vulnerabili della popolazione. Questo fondo potrebbe fornire aiuti per far fronte ai costi delle assicurazioni, rendendole più accessibili.
Impatti economici e sociali della lotta all’evasione
L’impatto economico del recupero dell’evasione assicurativa si traduce in vantaggi sia per le casse statali che per i cittadini. Se da un lato il Governo potrebbe vedere un incremento significativo delle entrate fiscali, dall’altro le famiglie e i conducenti onesti avrebbero l’opportunità di beneficiare di premi più contenuti. Meno evasione significa anche più equità : coloro che rispettano gli obblighi fiscali non si troveranno più a dover compensare le perdite derivanti da chi si sottrae a tali responsabilità .
In un contesto più ampio, la lotta contro l’evasione assicurativa rappresenta una questione di giustizia sociale. Un ripristino della legalità nel settore assicurativo potrebbe quindi non solo ribilanciare l’economia, ma anche contribuire alla creazione di un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada. L’iniziativa di Coviello non si limita a riportare alla luce un problema aprendo a un dibattito, ma mira a portare a compimento un cambiamento necessario per il benessere collettivo dell’Italia.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Armando Proietti