Prato: nuova sparatoria contro cittadino cinese nel cuore della Chinatown, proseguono gli scontri tra clan

Prato: nuova sparatoria contro cittadino cinese nel cuore della Chinatown, proseguono gli scontri tra clan

A Prato, una nuova sparatoria tra clan cinesi segna l’escalation di violenza legata al controllo del mercato degli appendiabiti, con indagini in corso e crescente pressione sulla comunità locale.
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A Prato, la notte del 13 aprile 2025, un uomo è stato ferito in una sparatoria legata alla violenta guerra tra clan cinesi per il controllo del mercato degli appendiabiti, con le autorità impegnate nelle indagini. - Gaeta.it

La notte del 13 aprile 2025 a Prato si è verificato un altro episodio di violenza legato alla guerra tra clan cinesi in città. Un uomo di 47 anni è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco e trasportato in ospedale. Dietro questi episodi si pensa ci sia il controllo sul mercato degli appendiabiti, un business fondamentale per la zona.

l’aggressione avvenuta alle prime ore in via Meucci, a pochi passi dal centro storico

Poco dopo le 2.30 nella notte tra sabato e domenica, in via Meucci, è scattato un nuovo episodio di violenza. La vittima, un cinese di 47 anni, è stato colpito alla spalla e al braccio sinistro da una pistola. Si trovava nella zona nota come Chinatown, un quartiere che si è sviluppato attorno a questa comunità da decenni e che si estende vicino al centro storico di Prato. La dinamica precisa non è ancora chiara, ma l’uomo è stato subito trasportato in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

dichiarazioni dell’autorità giudiziaria

Il procuratore della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, ha comunicato l’evento, confermando che gli investigatori della squadra mobile si occupano delle indagini. I poliziotti stanno cercando di capire come si è svolta la sparatoria e quali siano i motivi dietro all’aggressione. Serviranno interrogatori, esami delle telecamere di sicurezza e testimonianze per mettere insieme i pezzi della vicenda.

un’escalation di violenza riconducibile alla guerra tra clan cinesi a Prato

Negli ultimi giorni episodi simili si sono ripetuti in città. Solo pochi giorni fa, nella notte tra il 9 e il 10 aprile, almeno quattro cittadini orientali sono finiti feriti in due agguati separati. Il 12 aprile una donna cinese è stata colpita da una pistola durante un tentativo di rapina. E quella di questa notte non è la prima volta che una persona viene ferita in modo grave con armi da fuoco nel quartiere cinese.

Tutti questi fatti sembrano collegati alla cosiddetta “guerra delle grucce”. Questo termine indica il conflitto in corso tra due gruppi criminali cinesi entrambi interessati al controllo del mercato degli appendiabiti, ma anche alla logistica legata all’abbigliamento. Prato è una delle piazze più importanti per questa attività economica, con un giro d’affari che supera i confini italiani e arriva in Europa.

segni della lotta tra fazioni

Le tensioni tra queste fazioni non sono nuove, ma negli ultimi mesi hanno raggiunto picchi di violenza mai visti prima. Le sparatorie, gli agguati e le intimidazioni dritte ad intimidire chi si oppone o prova a passare da una parte all’altra sono segni evidenti della lotta per il potere.

le indagini della procura di Prato e gli sviluppi futuri

La procura pratese segue da tempo questi accadimenti. Da anni indaga sulle violenze, persecuzioni e conflitti tra clan, raccogliendo informazioni su quanto accade nelle attività commerciali del tessuto produttivo legato agli appendiabiti. Proprio quando il volume di affari cresce, salgono anche le lotte per ripartire il controllo.

Le autorità hanno rafforzato i controlli nella zona e hanno messo in campo squadre speciali come la squadra mobile che si sta occupando delle ultime aggressioni. Per ora non risultano arresti collegati direttamente agli attentati degli ultimi giorni, ma l’attività investigativa non si arresta.

pressione sulla comunità locale

Il rischio che questi scontri possano degenerare in ulteriori episodi di violenza è alto. Le forze dell’ordine devono fare i conti con una strategia di terrore messa in campo dai clan, mentre la comunità cinese locale continua a vivere sotto pressione, spesso senza denunciare per paura di rappresaglie.

Prato resta sotto attenzione nazionale, con la speranza che la legalità possa tornare a prevalere in un quartiere che da tempo si trova a vivere in una sorta di conflitto sommerso, ma reale.

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