L’Italia ha vissuto un anno caratterizzato da eventi meteorologici estremi che hanno avuto gravi conseguenze in diverse regioni del paese. Le precipitazioni eccezionali e la persistente siccità hanno portato ad allerte e sfide ambientali senza precedenti.
Le precipitazioni eccezionali
Il 2 novembre, una serie di forti temporali ha colpito la Toscana, causando intense piogge con quantità eccezionali di acqua. Le zone settentrionali delle province di Pisa e Livorno hanno registrato accumuli massimi di 180-200 mm in soli 3 ore, mentre le aree meridionali di Pistoia e Prato hanno visto fino a 130-170 mm in 5-6 ore. Questi fenomeni hanno provocato allagamenti disastrosi, colpendo aree commerciali e residenziali e causando perdite umane.
La siccità persistente
Durante il 2023, l’Italia ha affrontato il problema della siccità in modo differenziato rispetto all’anno precedente. Dopo il minimo storico registrato nel 2022, con appena 67 miliardi di metri cubi di acqua disponibile , nel 2023 si è registrata una ripresa con una stima di 112,4 miliardi di metri cubi. Tuttavia, il paese resta ancora in condizioni di siccità, con una risorsa idrica inferiore del 16% rispetto alla media del periodo di riferimento.
Le zone più colpite
Le regioni del nord e centro Italia sono state le più colpite da siccità estreme nel corso del 2023, con una lieve attenuazione nel corso dell’anno. Negli ultimi mesi, tradizionalmente piovosi, si è evidenziato un significativo deficit idrico in Sicilia e parte della Calabria ionica, portando a una grave situazione di siccità. Anche la Sardegna ha sofferto per la scarsità d’acqua, evidenziando la gravità del problema a livello nazionale.