Preoccupante trasmissione del virus H5N1: il contagio da mammifero a mammifero in aumento negli Usa

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Preoccupante trasmissione del virus H5N1: il contagio da mammifero a mammifero in aumento negli Usa - Gaeta.it

L'influenza aviaria H5N1, in particolare quella ad alta patogenicità, sta mostrando un'inaudita capacità di diffusione tra i mammiferi. Questo fenomeno, che desta preoccupazione tra gli esperti, è stato recentemente evidenziato da uno studio condotto da ricercatori della Cornell University. Le implicazioni per la salute pubblica sono serie, in quanto potrebbero aumentare il rischio per gli esseri umani. I risultati dello studio mettono in luce una trasmissione diretta tra bovini e altri mammiferi, tra cui gatti e procioni. Con oltre 100 milioni di uccelli e migliaia di mammiferi infetti, la situazione richiede una monitorizzazione continua e interventi per contenere il virus.

trasmissione mammifero a mammifero: cosa è emerso dallo studio

la scoperta sorprendente

Una squadra di scienziati guidata dal professor Diego Diel, esperto di virologia presso il Laboratorio di virologia dell'Animal Health Diagnostic Center della Cornell University, ha rivelato prove significative di un contagio mammifero-mammifero dell'influenza aviaria H5N1. Il gruppo ha osservato che il virus, inizialmente trasmesso dagli uccelli ai bovini, si è diffuso successivamente tra le mucche stesse e ad altri mammiferi. Questo rappresenta una delle prime evidenze di una trasmissione sostenuta di questo virus tra mammiferi, aumentando i timori per un possibile rischio di adattamento del patogeno all'uomo.

Il sequenziamento dell'intero genoma virale non ha rivelato mutazioni che possano favorire una maggiore trasmissibilità agli esseri umani, ma la modalità di contagio identificata tra i mammiferi è fonte di preoccupazione. Gli scienziati avvertono che, sebbene al momento le infezioni umane siano rare, il virus potrebbe mutare e ottimizzarsi per il contagio negli esseri umani in futuro. È fondamentale, dunque, comprendere le dinamiche di trasmissione attuali per prevenire eventuali crisi sanitarie.

la situazione attuale negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, sono stati registrati finora un totale di 11 casi umani di infezione da influenza aviaria, con la prima diagnosi risalente ad aprile 2022. La maggior parte di questi casi ha mostrato sintomi lievi, ma 4 di essi sono stati collegati a un’epidemia di H5N1 che ha colpito i bovini da latte. La stretta connessione tra i contagi nei bovini e nelle persone porta a riflessioni inquietanti sulla possibile diffusione del virus attraverso la catena alimentare animale.

Ciò che rende la situazione maggiormente critica è che i contagi umani risultano tutti riconducibili allo stesso ceppo virale, collegato direttamente a bovini infetti. Nonostante l'attuale bassa efficacia di trasmissione da animale a uomo, i ricercatori esprimono preoccupazione per future mutazioni del virus, che potrebbero facilitare il contagio e una trasmissione più efficiente tra gli esseri umani. Un chiaro monito per gli enti competenti sulla necessità di interventi immediati.

misure di contenimento e prevenzione

l'importanza della biosicurezza

Allo scopo di fronteggiare l'espansione dell'H5N1, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha avviato diverse misure di contenimento. Queste includono programmi di test sul virus H5N1 senza costi per i produttori, per garantire che gli allevatori possano diagnosticare tempestivamente le infezioni. È evidente che per arginare la diffusione del virus è fondamentale implementare esami diagnostici precoci e rafforzare le misure di biosicurezza.

In particolare, è necessario che gli allevamenti attuino strategie di quarantena in caso di positività e intensifichino le pratiche igieniche per prevenire qualsiasi possibile contagio. Le misure preventive devono estendersi anche alla manipolazione dei prodotti lattiero-caseari per proteggere la salute degli operatori e dei consumatori.

impatto sugli animali e sull'ecologia

Dal gennaio 2022, le infezioni da H5N1 negli Stati Uniti hanno avuto un impatto devastante: oltre 100 milioni di uccelli domestici e migliaia di uccelli selvatici sono stati colpiti. Gli scienziati dell'Animal Health Diagnostic Center e del Texas A&M Veterinary Medical Diagnostic Laboratory sono stati pionieri nella segnalazione di casi di infezione nei bovini da latte. Le mucche colpite mostrano sintomi evidenti, come una marcata riduzione della produzione di latte e problemi respiratori.

Dall'analisi dei casi è emerso che il contagio negli altri mammiferi, come gatti e procioni, è avvenuto presumibilmente attraverso il consumo di latte crudo proveniente da bovini infetti. La diffusione nei mammiferi selvatici è particolarmente allarmante poiché evidenzia il rischio di contaminazione ambientale. Agenti patogeni come l'H5N1, quando diffusi in ecosistemi diversi, possono avere effetti devastanti sull'ecologia e sulla biodiversità.

Il monitoraggio attento della salute animale, così come delle dinamiche epidemiologiche, sarà cruciale nei prossimi mesi per contenere e limitare il contagio dell'influenza aviaria H5N1.

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