La presenza di un numero crescente di studenti stranieri nelle scuole italiane sta suscitando preoccupazioni tra i genitori, in particolare per quanto riguarda l’efficacia dell’insegnamento. Recenti dichiarazioni della preside Annarita Del Sole dell’istituto comprensivo Amato di Fondi mettono in luce le sfide che gli istituti devono affrontare per garantire un’istruzione di qualità a tutti gli alunni. Questa situazione non è isolata, ma riflette una tendenza più ampia nel sistema educativo italiano.
La situazione nelle scuole di Fondi
Un cambiamento significativo nella composizione delle classi
Nell’istituto comprensivo Amato e nel vicino istituto Alfredo Aspri a Fondi, i genitori degli studenti italiani hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla presenza di alunni stranieri. La preside Del Sole ha dichiarato che molte famiglie hanno chiesto il nulla osta per trasferire i propri figli da classi considerate “troppo miste”. Questo ha portato alla creazione di sezioni scolastiche segregate, in cui coesistono studenti indiani e bengalesi, albanesi e pakistani, e solo italiani.
Il fenomeno di segregazione accademica non è un caso isolato, ma riflette una risposta emotiva dei genitori alle differenze linguistiche e culturali presenti in aula. La decisione di spostare i propri figli in classi con una componente meno diversificata è stata motivata dalla paura che le barriere linguistiche potessero compromettere l’apprendimento e il rendimento scolastico.
Le percentuali di studenti stranieri
I dati forniti dalla preside indicano che circa il 30% degli alunni nell’istituto Amato sono extracomunitari. La presenza di un numero elevato di stranieri ha portato a una frammentazione delle classi, alterando l’equilibrio preesistente. Le autorità scolastiche devono ora gestire una situazione complessa, in cui il bilanciamento tra studentato italiano e straniero è fondamentale per mantenere una didattica efficace.
Le misure del ministero dell’istruzione
Supporto linguistico per una migliore integrazione
Il presidente dell’Associazione presidi di Roma e Lazio, Mario Rusconi, ha sottolineato l’intervento del ministero dell’Istruzione, il quale ha annunciato misure specifiche per affrontare questa problematica. A partire da quest’anno, nelle classi in cui la percentuale di alunni stranieri supera il 20-25%, verrà assegnato un insegnante di sostegno. Questo professionista sarà incaricato di fornire corsi pomeridiani di lingua italiana per i ragazzi che hanno difficoltà con la lingua, con l’obiettivo di migliorare la loro integrazione.
L’importanza di garantire l’inclusione all’interno delle classi è un punto chiave sottolineato da Rusconi. Tuttavia, egli avverte anche dei rischi associati a una concentrazione eccessiva di studenti che non padroneggiano l’italiano, che possono rendere le lezioni difficili da condurre. È essenziale trovare un equilibrio che permetta a tutti gli alunni di apprendere efficacemente.
Inviti a riequilibrare le classi
A seguito delle preoccupazioni espresse dai genitori, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ha inviato una comunicazione ufficiale alla Dirigente dell’Istituto Alfredo Aspri. In questa nota viene chiesto di riequilibrare la composizione delle classi prime, con l’obiettivo di ristabilire un giusto equilibrio tra studenti italiani e stranieri. Questo intervento intende affrontare le problematiche attuali e garantire un ambiente di apprendimento più inclusivo per tutti gli studenti.
La questione della composizione delle classi nelle scuole italiane rimane un tema caldo, con implicazioni significative per il futuro del sistema educativo e per la coesione sociale nel paese.
Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Donatella Ercolano