Molte aziende italiane esprimono ansia per l’effetto che i dazi degli Stati Uniti potrebbero esercitare sul loro commercio. Un’indagine condotta da Promos Italia in collaborazione con le Camere di Commercio ha rivelato che un significativo 59,5% delle imprese che operano nel mercato americano manifesta preoccupazioni riguardo un aumento delle barriere doganali e tariffarie. Solo il 21% degli intervistati si dichiara privo di timori significativi in merito a questa situazione, suggerendo un clima di incertezza diffuso tra le aziende.
Settori colpiti dalle restrizioni
Tra le varie industrie, quelle più vulnerabili ai dazi statunitensi includono il settore agroalimentare, il tessile e la produzione di macchinari. Questi ambiti, spesso forti dell’export, si trovano ora ad affrontare sfide inedite. Tuttavia, non tutte le aziende si mostrano pessimiste riguardo il futuro. Infatti, il 34,2% delle imprese ritiene che il contesto economico internazionale attuale sia “né particolarmente favorevole né particolarmente sfavorevole”. Una percentuale non trascurabile, il 32,9%, vede invece la situazione come “abbastanza favorevole”, mostrando una certa fiducia nel mercato nonostante le incertezze.
Risposte strategiche delle aziende
Un ulteriore dato interessante emerso dall’inchiesta riguarda l’impatto della nuova amministrazione americana. Il 45,6% delle aziende afferma che le politiche di Washington non influenzeranno le loro strategie commerciali. Al contrario, il 22,8% ha intenzione di esplorare nuovi mercati emergenti, come il Sud-Est Asiatico, l’Africa, l’America Latina e il Medio Oriente. Questo atteggiamento proattivo indica una resilienza delle aziende italiane, pronte a diversificare e a trovare soluzioni alternative in un contesto difficile.
Scambio commerciale Italia-Usa nel 2024
Secondo i dati elaborati da Promos Italia, in base alle statistiche Istat, si prevede che nel 2024 gli scambi commerciali tra Italia e Stati Uniti raggiungeranno un valore di 91 miliardi di euro, con una diminuzione dell’1,9% rispetto al 2023. Questo calo è attribuibile principalmente a un decremento dell’export italiano, che passa da 67 miliardi nel 2023 a 65 miliardi nel 2024, segnando un -3,6%. Al contrario, l’import mostra un segno positivo, crescendo del 2,6%, da circa 25 miliardi del 2023 fino a circa 26 miliardi nel 2024.
Regionale: Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna in primo piano
Le statistiche evidenziano che le regioni italiane maggiormente coinvolte nel commercio con gli Stati Uniti sono la Lombardia, la Toscana e l’Emilia-Romagna. Nel 2024, la Lombardia conduce con 19 miliardi di euro in scambi, mantenendo un andamento quasi stabile con un -0,6%. La Toscana segue con 18,5 miliardi, evidenzia una crescita del 23%. Alcune altre regioni come l’Emilia-Romagna sono stabili, circa 12 miliardi, mentre il Veneto si attesta a 9 miliardi, il Piemonte a 7 miliardi e il Lazio raggiunge i 6 miliardi.
La situazione commerciale tra Italia e Stati Uniti si segnala come complessa e sfaccettata, in cui le aziende italiane cercano di adattarsi e prosperare, nonostante le difficoltà emergenti nel contesto globale.