presentati i dettagli e i protagonisti della quattordicesima edizione del paestum wine fest business 2025

presentati i dettagli e i protagonisti della quattordicesima edizione del paestum wine fest business 2025

Il Paestum Wine Fest Business 2025 a Capaccio Paestum unisce vino, turismo e cultura con focus su innovazione, formazione giovanile e internazionalizzazione, promuovendo il territorio campano e il business vitivinicolo.
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Il Paestum Wine Fest Business 2025, dal 4 al 6 maggio a Capaccio Paestum, unisce vino, turismo e cultura, promuovendo il territorio campano con un focus su innovazione, formazione e internazionalizzazione. - Gaeta.it

L’edizione 2025 del Paestum Wine Fest Business si prepara a entrare nel vivo con un programma dettagliato e la conferma della partecipazione di protagonisti del mondo vitivinicolo, istituzioni e operatori del settore. L’evento, che quest’anno si svolgerà dal 4 al 6 maggio nel capoluogo di Capaccio Paestum, nasce dall’incontro tra vino, turismo e cultura, confermando il legame stretto con il territorio campano e la vocazione internazionale del festival.

Le istituzioni regionali e la promozione dell’evento

L’appuntamento è stato anticipato da una presentazione svoltasi a Napoli, nel Palazzo della Regione Campania situato al Centro Direzionale, che ha visto la presenza di numerose figure istituzionali, giornalisti e operatori del settore vitivinicolo. L’evento ha preso il via con l’intervento di Felice Casucci, assessore alla Semplificazione Amministrativa e Turismo della Regione Campania, che ha sottolineato il legame profondo tra il vino e l’archeologia di Paestum, un connubio che sostiene la promozione turistica a livello nazionale e internazionale.

Il commento di felice casucci

Casucci ha evidenziato come il festival rappresenti un modello attrattivo che spinge il mondo del vino a integrarsi con il territorio. Questa integrazione è vista come necessaria per valorizzare le risorse locali e rafforzare le iniziative che aiutano a scoprire e vivere la regione attraverso eventi di qualità. La Regione Campania conferisce all’evento il patrocinio morale, un segnale importante che sottolinea l’intenzione di sostenere e consolidare la presenza del Paestum Wine Fest nel panorama culturale.

Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, ha preso la parola mentre il dibattito prendeva corpo, rilevando come il festival abbia saputo partire in modo autonomo e ora continui con il supporto di privati, riuscendo a coinvolgere aziende di alto profilo. La sua attenzione si è concentrata sull’importanza di un dialogo continuativo con le realtà agricole campane per costruire un piano di marketing coerente e capace di sostenere la promozione del territorio, attraverso eventi che aprano scenari rilevanti per il commercio e per le realtà produttive locali.

Organizzazione e principali novità per il 2025

Il cuore operativo del festival resta affidato ad Alessandro Rossi, direttore di Paestum Wine Fest, che ha illustrato la sua visione attorno alla capacità dell’evento di consolidare un dialogo fra mondo del vino e opportunità commerciali internazionali. Rossi ha ribadito come la manifestazione quest’anno sarà uno spazio di contatto tra aziende, giornalisti ed opinion leader, con l’obiettivo di favorire delle sinergie concrete all’interno del settore.

Il festival si svolge presso il NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Capaccio Paestum, una location che si presta ad accogliere espositori e visitatori in un contesto che favorisce l’incontro e lo scambio rapido fra operatori. Risulta evidente il richiamo a garantire momenti di business concreto durante le tre giornate in programma, con una proposta che punta a portare le aziende a sviluppare la propria rete commerciale, nella cornice di un evento che coniuga cultura, territorio e commercio.

Miglioramenti agli spazi espositivi

Fiorenzo Valbonesi, architetto incaricato del rinnovamento degli spazi del festival, ha illustrato le soluzioni adottate per migliorare l’accoglienza e l’organizzazione, con l’obiettivo di rendere più ordinata e funzionale la partecipazione degli espositori. Il progetto architettonico si pone come tappa di un percorso che, oltre a rafforzare il carattere locale del festival, guarda anche a un’esperienza più europea e internazionale in termini di logistica e gestione, segnalando una nuova fase di sviluppo per l’evento.

La spinta internazionale e le collaborazioni formative

Tra i protagonisti internazionali compare Charlie Arturaola, brand ambassador del Paestum Wine Fest Business, che rappresenta un ponte verso il mercato estero. Arturaola ha definito il festival come “un salotto italiano per fare business”, sottolineando come l’iniziativa offra occasioni per gli importatori di scoprire realtà produttive e territori poco noti o con duttilità nuove nei mercati globali. Il suo ruolo è quello di portare esperienza e voce da parte degli operatori internazionali, valorizzando la dimensione transnazionale del festival.

Parallelamente si consolida la stretta con la formazione grazie all’accordo con la Scuola di Alta Formazione Intrecci. Paulo De Carvalho, docente del Wine Business, ha spiegato come l’Accademia lavori per un percorso formativo specifico dedicato all’ospitalità e alla ristorazione. L’attenzione è orientata anche a mantenere la passione per il mondo del vino da parte di nuove generazioni. La sinergia con la cantina Famiglia Pagano 1968, che ha sponsorizzato una seconda borsa di studio intitolata “Intrecci – Famiglia Pagano 1968”, rafforza questo legame con la formazione e la valorizzazione dei giovani.

Ludovica Pagano della cantina ha ricordato l’importanza del progetto educativo legato al Paestum Wine Fest, definendo l’esperienza soddisfacente e carica di emozioni per i giovani partecipanti al concorso. La manifestazione, oltre a proporsi come momento di incontro professionale, diventa così un’occasione per avviare concreti percorsi formativi e innovativi rivolti alle nuove generazioni del vino.

Protagonismo dei sommelier e attenzione ai giovani

Il Wine Club – Paestum Wine Fest, guidato da Matteo Zappile, brand ambassador del festival e fondatore del collettivo di sommelier, conferma la sua presenza con un gruppo selezionato di professionisti. Il club riunisce 34 stelle Michelin, pronte a narrare storie ed emozioni collegate al mondo del vino, ampliando la prospettiva oltre il semplice abbinamento con il cibo. La nuova rubrica denominata “Abbinare un’emozione” rappresenta un tentativo di coinvolgere il pubblico in un’esperienza più profonda, che racconta il vino anche attraverso i suoi aspetti culturali e sensoriali.

Il sostegno e l’interesse verso i giovani emerge anche nel discorso di Stefano Di Sessa, presidente del Gruppo Giovani ANCE AIES Salerno. Di Sessa ha sottolineato come il lavoro dei giovani imprenditori edili della provincia vada di pari passo con iniziative che puntano a rigenerare il territorio con progetti concreti e condivisi. Il gruppo sostiene il festival non solo per la sua valenza culturale ma anche per le ricadute positive in termini di rigenerazione e crescita delle aree interne. L’atteggiamento orientato alla collaborazione nasce dal desiderio di sviluppare un sistema coeso, radicato nei luoghi, e proiettato al futuro.

Innovazioni tecnologiche applicate al vino

Il rapporto tra tecnologia e vino, tema di grande attualità, è al centro del progetto TellyWine®, presentato da Ivano Valmori, fondatore e programmatore di software per l’agricoltura. Valmori ha illustrato una soluzione tecnologica che utilizza l’intelligenza artificiale per avvicinare il consumatore al mondo del vino. Il sistema riconosce con due fotografie le informazioni presenti sulle etichette, restituendo dati precisi e certificati.

TellyWine® si propone quindi come strumento utile per l’enoturismo e per chi desidera conoscere meglio i prodotti senza affidarsi a informazioni poco chiare. Il vantaggio di questa app risiede nella combinazione tra i dati ufficiali di legge e le informazioni provenienti direttamente dai produttori, offrendo così un quadro completo e affidabile per i consumatori.

Turismo enogastronomico come volano culturale

Il turismo legato al vino e al cibo rappresenta un settore che continua a svilupparsi in Campania, come ha raccontato Domenica Apicella, responsabile scientifico del Laboratorio Didattico DiTas. Apicella si è soffermata sull’influenza del turismo enogastronomico come strumento per valorizzare territori poco conosciuti ma ricchi di storia e suggestioni.

L’interesse verso il cineturismo e la sua correlazione con il vino si manifesta in numerosi film ambientati in scenari enogastronomici italiani. Questi luoghi evocativi diventano mete attrattive capaci di attrarre visitatori curiosi di un’esperienza che unisca cultura, arte e sapori. L’approccio evidenzia come il turismo enogastronomico possa rappresentare un volano reale per il rilancio economico e culturale del territorio.

Strategie di comunicazione e allestimenti sostenibili

Marco Alfano, fondatore di AMO Comunicare, ha illustrato la strategia di comunicazione incentrata su una continuità durata oltre quattordici anni. Alfano ha sottolineato la volontà di trasformare il Paestum Wine Fest da evento isolato a movimento culturale capace di legare business e cultura. L’identità del festival si fonda sul richiamo ai simboli storici e culturali della città di Paestum, in particolare richiamando il dipinto della tomba del Tuffatore e il concetto di simposio antico in cui il vino svolgeva una funzione sociale e dialogica.

Sull’aspetto logistico e scenografico, Ivano Santoro, Ceo di Santoro Creative Hub, ha spiegato come lo studio delle immagini e l’attenzione alla sostenibilità abbiano guidato la realizzazione degli allestimenti di quest’anno. Materiali riciclabili e supporti riutilizzabili sono stati scelti per rispettare l’ambiente, nel quadro di un progetto che mira a combinare funzionalità e un’esperienza visiva capace di coinvolgere.

Countdown e attesa per la quattordicesima edizione

Angelo Zarra, presidente del Paestum Wine Fest, ha chiuso la presentazione con l’annuncio ufficiale dell’imminente apertura della 14ª edizione, prevista per sabato 3 maggio. Zarra ha ricordato le tappe che hanno portato il festival a crescere fino a oggi, ribadendo come l’evento sia nato in modo spontaneo e continui a essere un momento libero da meccanismi rigidi.

Il filo conduttore di questa edizione resterà la voglia di raccontare il mondo del vino a 360 gradi, con particolare attenzione ai giovani e alle prospettive future del settore. Il Paestum Wine Fest si presenta così come un incontro aperto a più dimensioni, tra cultura, economia e formazione, con lo sguardo rivolto al radicamento territoriale e all’apertura internazionale.

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