La tradizione della festa di Santa Rosa a Viterbo si arricchisce quest’anno con il primo trasporto della nuova macchina, progettata da Raffaele Ascenzi. In un evento atteso con grande partecipazione, il presidente del sodalizio dei facchini, Massimo Mecarini, ha annunciato che quest’edizione sarà dedicata ai cittadini di Viterbo, un gesto di riconoscimento per il loro caloroso attaccamento a questa secolare celebrazione. L’evento rappresenta una fusione di fede, cultura e sport, elementi che si intrecciano per celebrare la figura di Santa Rosa, patrona della città.
Il significato del trasporto della nuova macchina
L’omaggio a Viterbo
Durante la conferenza stampa, Mecarini ha espresso con fervore l’importanza dell’evento, sottolineando come la scelta di dedicare il trasporto alla comunità viterbese costituisca un atto di gratitudine nei confronti degli abitanti che da sempre sostengono la festa. L’inaugurazione del nuovo trasporto, intitolato “Dies Natalis”, rappresenta non solo un evento religioso, ma anche un momento di aggregazione sociale in grado di coinvolgere l’intera cittadinanza.
La madrina dell’evento
Un’altra novità significativa riguarda la partecipazione di Lucrezia Mangilli, vincitrice del titolo di Miss Mondo Italia, che rivestirà il ruolo di madrina nel trasporto. La sua presenza si configura come un simbolo di orgoglio locale, poiché rappresenterà l’Italia in un concorso internazionale, mettendo Viterbo sotto i riflettori. Questo legame con il mondo della bellezza e dei talenti rappresenta un’ulteriore dimensione della tradizione, aggiungendo nuova linfa vitale alla manifestazione.
Ospiti d’onore e le celebrazioni sportive
Le campionesse olimpiche
Un elemento che ha colto l’attenzione durante la conferenza stampa è stata la presenza di tre delle quattro campionesse olimpiche della spada femminile, che hanno portato a casa la medaglia d’oro ai Giochi di Parigi 2024. La loro partecipazione segna un ricco legame tra il mondo dello sport e quello della tradizione, rappresentando un’occasione per celebrare il talento italiano in universi diversi. L’avvicinamento di questi atleti alla festa di Santa Rosa dimostra come la celebrazione non riguardi solo la religiosità ma anche la sportività e l’unità della comunità.
I momenti rituali della festa
Preparandosi per il trasporto, i facchini di Santa Rosa eseguono tradizionalmente delle “girate” in prossimità delle piazze principali della città come un omaggio ai facchini scomparsi nel corso dell’anno. Mecarini ha spiegato che la prima girata avverrà in piazza del Comune e la successiva davanti al Teatro dell’Unione, luogo simbolico della cultura viterbese. Tali rituali hanno la funzione di rafforzare il legame tra i partecipanti e la storia della festa, creando un’atmosfera di rispetto e commemorazione.
L’entusiasmo della comunità e l’impegno istituzionale
La parola della sindaca Chiara Frontini
Tra i relatori nella conferenza era presente anche la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, che ha enfatizzato l’importanza della festa come un momento di celebrazione collettiva. Quest’anno l’obiettivo, ha spiegato, è quello di coinvolgere appieno sia i viterbesi sia i turisti, offrendo un’esperienza che vada oltre la manifestazione esteriore. A questo scopo, è in fase di sviluppo un docufilm che racconterà i retroscena della festa, con l’intento di rendere più accessibili le tradizioni e le emozioni che la circondano.
Lo spirito dei facchini
Sandro Rossi, capofacchino della macchina, ha condiviso il senso di comunità e spirito di appartenenza che caratterizza i giorni antecedenti al trasporto. “Nei giorni che precedono la festività, si percepisce l’atmosfera di festa che cresce,” ha affermato. La coesione tra i facchini, che vedono i giovani integrarsi con i veterani, crea un’energia unica, necessaria per affrontare lo sforzo della salita verso il santuario la sera del tre settembre.
Il trasporto della nuova macchina di Santa Rosa rappresenta quindi non solo un evento celebrativo, ma un’opportunità di rinforzare l’identità culturale e sociale di Viterbo, portando avanti una tradizione che continua a evolversi nel tempo.