Le recenti occupazioni nelle scuole di Roma e Lazio hanno sollevato preoccupazioni significative tra i dirigenti scolastici. Presidi dell’Associazione Nazionale Presidi della regione chiedono un intervento decisivo delle autorità competenti affinché si possa garantire il diritto all’istruzione di tutti gli studenti. Mario Rusconi e Cristina Costarelli, leader dell’associazione, evidenziano la necessità di affrontare il problema delle occupazioni, che danneggiano l’esperienza educativa e mettono a rischio la sicurezza degli studenti.
Le conseguenze delle occupazioni nelle scuole
Le occupazioni scolastiche rappresentano una violazione non solo del diritto all’istruzione, ma anche della sicurezza degli studenti. Recenti eventi, come gli incendi al liceo Gullace, hanno dimostrato come tali situazioni possano precipitare in problemi gravi e potenzialmente letali. I presidi sottolineano che, oltre ai rischi per la vita e l’incolumità degli studenti, tali episodi hanno anche effetti destabilizzanti sull’attenzione e l’impegno scolastico. La didattica in presenza è stata interrotta per ben 1400 studenti, creando un clima di incertezza e paura.
Rusconi e Costarelli rivolgono un appello a figure istituzionali come il prefetto e il sindaco di Roma per prendere parte a un tavolo di confronto con le organizzazioni studentesche. L’obiettivo è discutere e trovare soluzioni che possano prevenire ulteriori occupazioni nelle prossime settimane, specialmente in un periodo già complesso per il sistema educativo, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Questo confronto potrebbe anche fornire un’opportunità per migliorare la comunicazione tra studenti e istituzioni, creando un ambiente di rispetto reciproco.
Creare un clima di collaborazione tra studenti e scuole
I presidi sono convinti che sia possibile instaurare un clima di dialogo e collaborazione all’interno delle scuole. Secondo loro, è fondamentale aprire uno spazio di discussione che accolga le richieste degli studenti, ma sempre nel rispetto della comunità scolastica. Una proposta concreta da parte dei dirigenti scolastici è quella di rendere i confronti tra le parti un momento positivo, capace di migliorare le condizioni di apprendimento, evitando ogni forma di violenza e sopraffazione.
In questo contesto, è importante che le istanze degli studenti vengano ascoltate e considerate. Spostare il focus dal confronto, che spesso degenerano in conflitti, a un dialogo costruttivo potrebbe contribuire a risolvere molte delle problematiche attuali che affliggono le scuole romane. I dirigenti scolastici si dichiarano pronti a lavorare insieme per esplorare modi alternativi di comunicare e trasferire le esigenze dell’utenza scolastica, mantenendo sempre come priorità il benessere e il diritto all’istruzione.
Danni economici e strutturali causati dalle occupazioni
Non solo il diritto allo studio viene compromesso dalle occupazioni, ma anche le finanze e le strutture scolastiche ne risentono. I presidi segnalano che, negli ultimi anni, le occupazioni hanno portato a danni per migliaia di euro alle strutture educative. Questi costi aggiuntivi non fanno altro che gravare ulteriormente sui budget già limitati delle scuole, sottraendo risorse potenzialmente destinate a miglioramenti infrastrutturali o a progetti educativi.
Le conseguenze economiche delle occupazioni si riflettono non solo sulle spese dirette per riparazioni e recuperi degli spazi, ma anche sul clima di apprendimento all’interno delle istituzioni scolastiche. Non è solo il luogo fisico ad essere danneggiato, ma anche la fiducia dei genitori e degli studenti nell’assenza di un ambiente sicuro e protetto. I dirigenti scolastici insistono quindi sull’urgenza di un intervento collettivo, che comprenda non solo il dialogo, ma anche un’azione concreta da parte delle autorità per garantire la preservazione delle strutture e dei diritti di tutti gli studenti.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Sara Gatti