Da questa mattina, un gruppo di rappresentanti del sindacato degli inquilini SUNIA, dello SPI CGIL, della FIOM e di altre associazioni è presente in via Crocco, nel quartiere di Castelletto a Genova, per impedire l'esecuzione dello sfratto di Armanda, una donna di 90 anni con disabilità totale. L'atto di sfratto, emesso dal tribunale di Genova, ha mobilitato non solo i sindacati, ma anche gli uffici del Comune, in un caso che mette in luce le problematiche legate alla precarietà abitativa e alla tutela delle persone vulnerabili.
La situazione di Armanda e la mobilitazione dei sindacati
Le ragioni del presidio
L'anziana, purtroppo invalida al 100%, si trova al centro di una conflittuale situazione abitativa che rischia di sfociare in un'ingiusta espulsione dalla propria casa. La mobilitazione degli attivisti è partita dopo che il SUNIA ha lanciato l'allerta riguardo al caso di Armanda, sottolineando la gravità della situazione di una donna così anziana e malata. I rappresentanti sindacali hanno affermato di essere lì per interrompere temporaneamente le procedure di sfratto, in attesa di esplorare soluzioni alternative che possano garantire un periodo di permanenza in sicurezza per l'anziana.
Il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, ha mostrato apertura, suggerendo di attivare il fondo di morosità incolpevole, istituito per sostenere situazioni simili. Tuttavia, il futuro della situazione abitativa di Armanda rimane incerto. Non è ancora chiaro se i proprietari della casa, un’abitazione privata, accetteranno questa misura che potrebbe aiutarla a rimanere nella sua abitazione.
La testimonianza della famiglia
Con emozione, la figlia di Armanda ha ringraziato coloro che si sono uniti al presidio, sottolineando il suo difficile percorso: da due anni è disoccupata e si occupa quotidianamente della madre. La precarietà economica non ha fatto altro che aggravare una situazione già molto complessa, accentuando il disagio di una famiglia che vive un momento critico. La presenza di attivisti, al fianco della famiglia, ha il sapore di una lotta collettiva per i diritti degli inquilini e per la dignità delle persone fragili.
Le azioni legali e le proposte di mediazione
Il ruolo del Sindacato degli Inquilini
Gli avvocati del SUNIA hanno fatto una proposta di mediazione nei giorni scorsi, offrendo la possibilità di versare un anticipo sui prossimi tre mesi di affitto, creando così la chance per Armanda di rimanere nella sua abitazione in attesa di un aiuto definitivo. Tuttavia, questa proposta è stata rifiutata dai proprietari, rimanendo così un ulteriore passaggio di tensione in una vicenda già complessa.
Gianni Senili, membro del SUNIA, ha dichiarato che la priorità è quella di "congelare la procedura" di sfratto, evidenziando l'urgenza di trovare un accordo che possa permettere a Armanda di non finire in strada. Le istanze di una donna anziana, fragile e in difficoltà, fanno eco a un appello più ampio di giustizia sociale e al dovere della comunità di proteggere i più vulnerabili.
La situazione sociale e le ripercussioni
Oltre alla singola vicenda di Armanda, questo caso solleva interrogativi più ampi sulla situazione degli inquilini a Genova e su come le politiche abitative stiano beneficiando le famiglie in difficoltà. I sindacati lanciano un allerta riguardo all'aumento dei casi di sfratto e all'emergenza abitativa che colpisce sempre più persone. Le tensioni tra inquilini e proprietari, unitamente a problematiche economiche e sociali, pongono le basi per una riflessione urgente sulle attuali misure di sostegno.
In questo contesto, il presidio in via Crocco non rappresenta solo una protesta, ma anche un'azione di sensibilizzazione rispetto a un tema che colpisce molte famiglie, evidenziando la necessità di una risposta adeguata da parte delle istituzioni e una rinnovata attenzione alle politiche sociali in ambito abitativo.
