Prevenzione del decadimento cognitivo: le 12 raccomandazioni dell’OMS per un invecchiamento sano

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Prevenzione del decadimento cognitivo: le 12 raccomandazioni dell’OMS per un invecchiamento sano - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

La crescente preoccupazione per il deterioramento delle capacità cognitive durante l’invecchiamento ha portato a una maggiore attenzione verso stili di vita salutari. Secondo Sandro Sorbi, ex presidente dell’Associazione italiana ricerca Alzheimer e direttore del dipartimento di neurologia all’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, è possibile ridurre il rischio di sviluppare malattie gravi come l’Alzheimer seguendo precise indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Durante una conferenza stampa dedicata al decennale di Airalzh Onlus presso il Ministero della Salute a Roma, Sorbi ha condiviso informazioni cruciali su come migliorare la salute mentale e cognitiva degli anziani.

L’importanza dell’alimentazione

La dieta mediterranea come modello da seguire

Sottolineando l’importanza di una corretta alimentazione, Sorbi ha evidenziato come la dieta mediterranea possa rappresentare un valido modello di riferimento per una vita salutare. Questa dieta, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi buoni come quelli presenti nell’olio d’oliva, non solo è bilanciata, ma è anche stata scientificamente associata a una riduzione del rischio di malattie croniche, inclusi disturbi cognitivi.

Soluzioni alternative e bilancio nutrizionale

Nel caso in cui non sia possibile seguire alla lettera la dieta mediterranea, Sorbi raccomanda l’adozione di un’alimentazione equilibrata che privilegi cibi freschi e non elaborati. È fondamentale ridurre il consumo di zuccheri raffinati e alimenti ricchi di grassi saturi. Una corretta alimentazione aiuta a mantenere il peso corporeo ideale e a regolare i livelli di zucchero nel sangue, elementi essenziali per una buona salute cerebrale.

L’attività fisica come fattore protettivo

Cosa significa “attività fisica moderata”?

Affiancare a una buona alimentazione un’adeguata attività fisica è basilare nella prevenzione del decadimento cognitivo. Sorbi spiega come dedicare circa mezz’ora al giorno a una camminata a passo veloce o a lavori in giardino possa avere un impatto positivo sulla salute del cervello. Inoltre, si consiglia di impegnarsi in attività fisica più intensa per almeno due volte a settimana, come ciclismo o nuoto, per migliorare la resistenza e il benessere generale.

I benefici dell’esercizio sulla memoria

Numerosi studi hanno dimostrato che l’attività fisica regolare non solo migliora la forma fisica, ma influisce positivamente anche sui test di memoria e sulle funzioni cognitive. L’esercizio aumenta il flusso sanguigno al cervello, promuove la crescita di nuove cellule nervose e rilascia sostanze chimiche protettive, contribuendo così a una vita più sana e attiva.

Monitoraggio e controllo per una salute ottimale

Controllo della pressione e glicemia

Sorbi integra il discorso sulla prevenzione sottolineando l’importanza di un attento monitoraggio della salute. Mantenere traccia dei livelli di pressione arteriosa e glicemia è essenziale per evitare gravi complicazioni. Il diabete, in particolare, se non adeguatamente gestito, rappresenta un fattore di rischio significativo per il deterioramento cognitivo e può contribuire allo sviluppo dell’Alzheimer.

Stili di vita e innovazione nella ricerca

Il focus della ricerca, secondo Sorbi, mira a costruire un futuro senza Alzheimer. Le cure genetiche emergono come una frontiera promettente nella lotta contro queste malattie. Contestualmente, i dati epidemiologici mostrano segnali positivi: negli ultimi dieci anni, il rischio di contrarre l’Alzheimer è diminuito in Europa e in Nord America, diversamente da quanto osservato in alcune regioni dell’Asia, dove il rischio sembra essere in aumento.

Mentre l’adozione di stili di vita salutari sta dimostrando di avere un impatto positivo, la consapevolezza globale verso la salute cerebrale resta fondamentale. Le raccomandazioni dell’OMS possono servire da guida concreta per una vita più sana e una maggiore qualità della vita durante l’invecchiamento.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sara Gatti

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