Previsioni sulla stagione influenzale 2023-2024: esperti lanciano l’allerta

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Previsioni sulla stagione influenzale 2023-2024: esperti lanciano l'allerta - Fonte: Virgilio | Gaeta.it

Con l'arrivo della metà di settembre, il clima inizia a mutare, portando con sé un abbassamento delle temperature che preannuncia l'inizio di una nuova stagione influenzale. Gli esperti puntano i riflettori sulla possibile gravità dell'influenza, spinti dalle primissime indicazioni provenienti dall'Australia, dove l'epidemia di influenza ha già mostrato segnali di intensità. Il virologo Fabrizio Pregliasco, noto per il suo ruolo di direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi – Sant'Ambrogio di Milano e docente all'Università degli Studi di Milano, si è recentemente espresso a riguardo, facendo emergere le preoccupazioni per un possibile incremento dei casi rispetto all'anno scorso.

La situazione in Australia: un campanello d'allarme

La gravità della stagione influenzale

L'Australia, che si trova già a fare i conti con la stagione invernale, ha registrato un'epidemia di influenza congenita di intensità maggiore rispetto al passato. Durante la stagione 2022-2023, il Paese ha visto un aumento significativo dei casi, con oltre 15 milioni di infezioni da virus influenzali e parainfluenzali riportati. Le autorità sanitarie australiane hanno messo in allerta anche gli altri Paesi, sostenendo la necessità di una preparazione adeguata per affrontare la diffusione del virus. Le esperienze australiane, infatti, fungono da indicatore per gli altri Paesi, inclusi quelli europei, che si preparano ad affrontare l'imminente stagione influenzale.

Riflessioni degli esperti

Fabrizio Pregliasco ha ribadito, durante un'intervista, l'importanza di monitorare con attenzione l’evoluzione dei virus respiratori e la loro natura ciclica. “Attualmente ci troviamo in una fase relativamente tranquilla, ma è probabile che, col passare del tempo, avremo nuove varianti del Covid-19 che si presenteranno come un ulteriore fattore di complicazione al mix di virus respiratori”, ha spiegato. Questo aspetto ha reso l’argomento dell’influenza e dei possibili vaccini ancora più rilevante.

La campagna vaccinale: dalle adesioni alle somministrazioni

Riapertura delle scuole e importanza della vaccinazione

Con la riapertura delle scuole, c’è anche una maggiore socializzazione e, di seguito, un potenziale aumento dei contagi. Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria presso il ministero della Salute, ha sottolineato la necessità di avviare campagne vaccinali efficaci focalizzate su popolazioni vulnerabili, come anziani e fragili. I dati dell'adesione alla campagna vaccinale degli ultimi anni rivelano una preoccupante tendenza al ribasso, con una diminuzione delle vaccinazioni tra le fasce più a rischio.

Scadenze di vaccinazione e accessibilità

Le vaccinazioni anti-influenzali sono attese a partire dai primi di ottobre, con distribuzioni variabili a seconda delle regioni italiane. Ad esempio, le prime somministrazioni sono previste dal 1° ottobre in Lazio e Lombardia, mentre in altre regioni come il Veneto e l'Emilia-Romagna inizieranno il 7 ottobre. Per i residenti in Piemonte, invece, ci sarà la disponibilità di vaccini a metà ottobre. Dallo scorso anno, è stata introdotta anche la possibilità di ricevere il vaccino presso le farmacie, un’opzione che ha visto un aumento significativo nella somministrazione, in particolare in Liguria e Lombardia.

Nuovi vaccini contro l'influenza: opportunità e sfide

Approccio dei vaccini stagionali

Quest'anno, otto vaccini contro l'influenza stagionale sono stati autorizzati dall'Agenzia Italiana del Farmaco e dall'Agenzia Europea per i Medicinali . I ceppi virali sono stati aggiornati secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità , adattandosi ai virus circolanti osservati nella stagione precedente. Tra questi, i principali vaccini autorizzati includono Efluelda tetra, Fluarix tetra e Influvac S, prodotti da vari laboratori.

Verso un vaccino universale

Parallelamente all'implementazione dei vaccini tradizionali, si stanno compiendo progressi nello sviluppo di un vaccino spray nasale che potrebbe garantire una protezione più ampia. Questo vaccino, in fase di studio presso il Lerner Research Institute della Cleveland Clinic in Ohio, si propone di affrontare otto ceppi di influenza e presenterebbe una modalità di somministrazione meno invasiva. La speranza è che questa nuova soluzione rappresenti un ulteriore passo verso un approccio più pratico e accessibile alla vaccinazione.

Attesa per la stagione influenzale e attenzione ai rischi

Previsioni di contagio e fattori di rischio

Nell’attesa di affrontare la nuova stagione influenzale, Pregliasco evidenzia che si prevede un incremento di casi superiori ai 15 milioni rispetto all'anno precedente. Secondo le sue analisi, le temperature sono un fattore cruciale nell’andamento dei virus, potendo influenzare notevolmente la circolazione del virus influenzale. Un picco di contagi è atteso nei mesi di gennaio e febbraio, se le temperature rimarranno basse.

Considerazioni finali su adesione alla vaccinazione

Pregliasco sottolinea, tuttavia, che nonostante le difficoltà potrebbe esserci una ripresa dell’adesione alle vaccinazioni, complici anche le nuove modalità di somministrazione. Ciò nonostante, il trend mostrato negli ultimi anni non è positivo; l'adesione è scesa drasticamente tra gli ultra 65enni. Le vaccinazioni rimangono fondamentali per proteggere i gruppi a rischio, assicurando una risposta efficace all'influenza e riducendo l'impatto delle malattie respiratorie durante la stagione fredda.

Rimanere informati e consapevoli delle prossime arrivate è cruciale per affrontare con responsabilità la stagione influenzale in arrivo.

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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