Prima protesi in titanio del 2025 al Policlinico Abano: nuova frontiera per l'articolazione della caviglia

Prima protesi in titanio del 2025 al Policlinico Abano: nuova frontiera per l’articolazione della caviglia

Il Policlinico Abano ha eseguito un intervento innovativo con protesi in titanio per astragalo e caviglia, segnando un progresso significativo nella chirurgia ortopedica e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
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Prima protesi in titanio del 2025 al Policlinico Abano: nuova frontiera per l'articolazione della caviglia - Gaeta.it

Al Policlinico Abano di Abano Terme, il 20 gennaio 2025 è stato eseguito un intervento chirurgico innovativo che segna un importante progresso nella chirurgia ortopedica. Per la prima volta in questo nuovo anno, è stata impiantata una protesi in titanio per sostituire l’astragalo, un osso fondamentale nell’articolazione della caviglia. Quest’operazione ha coinvolto anche l’impianto di una protesi di caviglia, rendendo la struttura veneta una delle più esperte in Italia in questo tipo di interventi.

La chirurgia ortopedica sta facendo passi da gigante, e questo intervento specifico rappresenta un esempio dell’eccellenza delle tecniche attuali, con procedure personalizzate e l’utilizzo di tecnologie avanzate in 3D. Un approccio che offre ai pazienti nuove possibilità di recupero e miglioramento della qualità della vita.

Intervento innovativo per una condizione complessa

L’intervento ha interessato un paziente di 58 anni affetto da necrosi avascolare idiopatica e artrosi, patologie che possono causare un grave collasso dell’osso. La necrosi avascolare, in particolare, è una condizione caratterizzata dalla morte del tessuto osseo per mancanza di afflusso sanguigno, portando a dolore intenso e difficoltà nella deambulazione. Questa operazione è stata eseguita in un contesto altamente specializzato, con il paziente che è stato dimesso solo tre giorni dopo l’intervento.

La complessità della situazione ha richiesto una pianificazione meticolosa e un approccio chirurgico mirato. Nel caso specifico, si è preferito un procedimento combinato che ha visto l’impiego di due protesi, di cui una per l’astragalo e una per la caviglia. Questa strategia è tipicamente riservata a situazioni rare e selezionate, dove il trattamento tradizionale non garantirebbe risultati soddisfacenti.

Dalla data dell’intervento, il decorso post-operatorio si è svolto senza complicazioni, una notizia positiva sia per il paziente che per il team medico.

L’importanza della tecnologia nella chirurgia ortopedica

L’uso di tecnologie avanzate come la TAC 3D si è rivelato cruciale per questo tipo di intervento. Attraverso l’analisi tridimensionale delle caviglie del paziente, il team medico ha potuto studiare e pianificare con precisione le fasi chirurgiche necessarie per la ricostruzione della parte ossea danneggiata. Questa tecnologia consente di creare impianti su misura, che si adattano perfettamente alla morfologia dell’osso e garantiscono una maggiore funzionalità.

In Italia, la combinazione di protesi per astragalo e caviglia è ancora un’operazione rara, con solo 25 interventi registrati nel 2024. La capacità del Policlinico Abano di eseguire procedure così complesse sottolinea l’esperienza accumulata nel tempo e la volontà di offrire ai pazienti le migliori soluzioni disponibili.

Grazie a tali interventi, si apre un nuovo capitolo della chirurgia ortopedica, dimostrando come le tecniche all’avanguardia possano migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette da patologie ossee gravi. La speranza è di continuare a vedere progressi simili anche nei prossimi anni, affinché più pazienti possano beneficiare di trattamenti efficaci e personalizzati.

Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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