Problemi con la piattaforma efamily: ritardi e disservizi per i sussidi nel Lazio

Problemi con la piattaforma efamily: ritardi e disservizi per i sussidi nel Lazio

Disagi nella gestione della piattaforma efamily in Lazio: genitori e caregiver affrontano problemi tecnici per accedere ai fondi di sostegno, suscitando proteste e richieste di miglioramenti urgenti.
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Problemi con la piattaforma efamily: ritardi e disservizi per i sussidi nel Lazio - Gaeta.it

L’uso della piattaforma efamily, istituita dalla Regione Lazio per gestire l’accesso ai vari fondi di sostegno, continua a generare disagi tra i cittadini. Recentemente, sia i genitori che richiedono bonus per asili nido sia i caregiver per la non autosufficienza si sono trovati a fare i conti con una serie di problematiche tecniche che hanno ostacolato l’invio delle domande. Questi eventi hanno dato il via a un’ondata di proteste e malcontento, evidenziando la necessità di miglioramenti nella gestione e nell’erogazione dei sussidi ai cittadini.

Le difficoltà nei bonus per asili nido

Il 28 novembre, la richiesta di accesso ai fondi per gli asili nido ha messo in luce i limiti della piattaforma efamily. Con 4,8 milioni di euro stanziati per supportare le famiglie nella frequenza dei nidi, la Regione Lazio si è trovata ad affrontare un’affluenza di domande nettamente superiore rispetto ai fondi disponibili. Questo ha comportato che solo una frazione, circa il 10%, dei richiedenti potesse beneficiare del sussidio. Molti genitori hanno manifestato la loro frustrazione poiché il sistema si è bloccato, impedendo loro di presentare la domanda.

Le critiche si sono amplificate quando si è scoperto che, a differenza di altre regioni italiane che investono somme molto più elevate per il sostegno degli asili nido, la situazione nel Lazio è sembrata inadeguata. In alcune realtà italiane, infatti, i fondi dedicati a questa iniziativa raggiungono anche i 40 milioni di euro. Le famiglie che non sono riuscite a ottenere il bonus si sono trovate senza sostegno, aggravando ulteriormente il carico finanziario legato alla cura dei propri figli e alla ricerca di soluzioni alternative.

Sussidi per la non autosufficienza: un altro blocco

Proseguendo sul tema dei disagi, il 4 dicembre, la piattaforma efamily è stata nuovamente sotto i riflettori a causa dell’apertura delle procedure per richiedere i sussidi per la non autosufficienza. Un importo totale di 8 milioni di euro era previsto per sostenere i caregiver con un aiuto mensile fino a 700 euro. Massimiliano Maselli, assessore regionale all’Inclusione sociale, aveva chiarito che i fondi sarebbero stati impiegati per l’assistenza domiciliare, i centri diurni e altri servizi. Tuttavia, all’apertura delle domande, si è presentato un messaggio di errore che annunciava l’interruzione temporanea della procedura.

Questo imprevisto ha suscitato indignazione, colpendo famiglie che si prendono cura di familiari non autosufficienti e che contano su questi fondi per supportare le loro spese quotidiane. È emersa la frustrazione per i continui rinvii e per la mancanza di informazioni chiare dalla Regione, contribuendo a una crescente sfiducia nell’efficacia della piattaforma. L’associazione Abaco ha denunciato la mancanza di chiarezza nelle comunicazioni ufficiali, evidenziando che i cittadini non possono rimanere ostaggio di problemi tecnici che non vengono mai chiariti.

Le reazioni politiche a sostegno delle famiglie

Di fronte a questa situazione critica, molteplici sono state le reazioni politiche. Eleonora Mattia, consigliere del Partito Democratico, ha commentato con fermezza le difficoltà riscontrate dai cittadini nel richiedere i bonus. Ha sottolineato che la ripetizione di disservizi e imprevisti non è accettabile, soprattutto in un momento in cui molte famiglie si trovano ad affrontare difficoltà economiche. Ha fatto riferimento al recente blocco del bonus non autosufficienti, il quale segue il fallimento nella distribuzione dei sussidi per asili nido.

Le parole della consigliera mettendo in evidenza come i fondi siano stati drasticamente ridotti, passando da 20 a 8 milioni per il sostegno alle famiglie che si prendono cura di persone con disabilità. Questo, ha spiegato, rappresenta una garanzia insufficiente rispetto alle reali necessità delle famiglie, portando a un rischio maggiore di esclusione e vulnerabilità sociale. La propria interrogazione mirava a solicitare un adeguamento delle risorse disponibili per far fronte ai bisogni concreti dei cittadini laziali.

Con l’approssimarsi della Giornata Mondiale delle persone con disabilità, il messaggio di unità e supporto per le famiglie in difficoltà è divenuto urgente, poiché ogni giorno di attesa e disservizio può fare la differenza per chi ha bisogno di assistenza immediata e concreta.

Ultimo aggiornamento il 5 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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