Processione della Madonna "fiumarola": il cardinale Parolin promuove tradizioni e pace a Roma

Processione della Madonna “fiumarola”: il cardinale Parolin promuove tradizioni e pace a Roma

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Processione della Madonna "fiumarola": il cardinale Parolin promuove tradizioni e pace a Roma - Gaeta.it

La processione della Madonna “fiumarola”, celebrata il 28 luglio lungo il Tevere, ha visto la partecipazione del segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Durante l’evento, Parolin ha sottolineato l’importanza delle tradizioni nel tessuto culturale e spirituale, suggerendo che esse possano offrire un aiuto significativo nella vita quotidiana. L’evento ha anche offerto l’opportunità di riflettere sull’impegno del Vaticano per la pace nei conflitti attuali, evidenziando la necessità di dialogo e fiducia reciproca.

Il significato della processione

Origini e celebrazioni storiche

La processione dedicata alla Madonna del Carmine si svolge ogni anno a luglio e affonda le sue radici nel 1535, quando un gruppo di pescatori rinvenne una statua della Madonna lungo il fiume Tevere. Considerata miracolosa, la statua venne custodita dai Carmelitani nella chiesa di San Crisogono a Trastevere, dove divenne protettrice del quartiere. L’evento, carico di significato religioso e culturale, attrae ogni anno numerosi devoti e turisti.

Durante la cerimonia, il cardinale Parolin ha benedetto la statua della Madonna, che è stata poi sollevata da otto membri dell’Arciconfraternita di Maria Ss. del Carmine e portata a bordo di un battello. Questa tradizione non solo celebra la fede, ma si interpone anche come elemento di unione tra passato e presente, consentendo ai partecipanti di rinnovare i legami con la storia locale.

Tradizioni come strumento di coesione

Il cardinale ha esplicitamente riconosciuto come le tradizioni possano incoraggiare la comunità a riconnettersi con le proprie radici, affermando che “le radici del presente devono affondare anche nel passato”. Parolin ha commentato l’importanza di mantenere vive le belle tradizioni, affinché possano fungere da guida per un futuro migliore. Le celebrazioni, infatti, non sono solo un momento di festa, ma anche di riflessione sui valori condivisi e sull’identità culturale.

Il ruolo del Vaticano nella diplomazia internazionale

Un impegno per la pace

Nel corso della cerimonia, il cardinale Parolin ha affrontato anche il delicato tema della diplomazia e dell’impegno del Vaticano nella promozione della pace. La Santa Sede, secondo il suo intervento, si propone di operare “super partes”, senza interessi di natura militare, politica o economica. Questo approccio neutrale è fondamentale per il Vaticano, che cerca di essere un punto di incontro tra le parti in conflitto e promuovere il dialogo.

Il cardinale ha insistito su come, purtroppo, non sempre tale impegno venga compreso e accolto. Tuttavia, Parolin ha sottolineato che la vocazione a promuovere la pace e la prevenzione dei conflitti rimane un obiettivo irrinunciabile. La Santa Sede si offre come uno spazio dove diverse parti possano dialogare e cercare soluzioni ai conflitti.

Situazioni attuali: Ucraina e Gaza

Riflettendo su conflitti attuali, in particolare in Ucraina e a Gaza, Parolin ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di fiducia reciproca tra le parti in causa. La fine del conflitto, ha sottolineato, richiede un terreno fertile di fiducia, senza il quale le possibilità di dialogo sono compromesse.

Il segretario ha inviato un forte messaggio di speranza, esortando a pregare affinché gli attori coinvolti nelle guerre possano trovare la capacità di sedersi a un tavolo e discutere. La sua dichiarazione ha ben evidenziato il desiderio del Vaticano di svolgere un ruolo attivo e significativo nella promozione della pace globale, soprattutto in tempi di crescente tensione e incertezza.

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