Il tribunale di Nuoro si sta occupando di un caso di peculato e autoriciclaggio che coinvolge Roberta Barabino, ex amministratrice di sostegno a Oliena, accusata di aver sottratto ingenti somme dai conti dei suoi assistiti. Il processo, con rito abbreviato, ha visto la requisitoria dei pm che hanno chiesto condanne pesanti per Barabino e per il marito Antonio Francesco Coinu, accusato di riciclaggio.
Le accuse contro roberta barabino e il ruolo di amministratrice di sostegno
Roberta Barabino è stata nominata amministratrice di sostegno dal Tribunale con il compito di tutelare persone anziane e vulnerabili. Secondo gli investigatori, ha approfittato di tale ruolo per prelevare circa 540mila euro dai conti dei suoi assistiti con modalità illecite. Le vittime, fragili e con limitate capacità di gestione finanziaria, si sono ritrovate private di risorse importanti senza un ritorno giustificato.
Utilizzo illecito dei fondi
I pm hanno messo in evidenza come Barabino abbia usato quei fondi per scopi personali, andando ben oltre le necessità di cura o gestione patrimoniale. I conti svuotati hanno permesso di effettuare acquisti immobiliari, restauri di proprietà ma anche spese correnti non pertinenti come cure dentistiche e cene. Questo ha configurato i reati di peculato e autoriciclaggio, connessi al danno provocato ai soggetti affidati alla sua tutela.
Il coinvolgimento di antonio francesco coinu e la richiesta di condanna
Nel corso dell’indagine è emerso il nome del marito di Barabino, Antonio Francesco Coinu, che secondo l’accusa ha avuto un ruolo nell’utilizzo dei soldi sottratti. Coinu è chiamato a rispondere del reato di riciclaggio, ovvero della gestione o reinvestimento dei fondi ottenuti con le operazioni illecite compiute dalla moglie.
I pubblici ministeri hanno chiesto una pena di 4 anni e 6 mesi per Coinu, ritenendo che abbia agevolato o partecipato al trasferimento e all’uso illegale di denaro. Le accuse indicano un modo di agire coordinato per nascondere le tracce finanziarie delle sottrazioni e riutilizzare le cifre per finalità non lecite, con particolare attenzione al mercato immobiliare e ai beni di lusso.
Strategia accusatoria
“Sono evidenti i segnali di una sinergia tra i due imputati finalizzata a celare le operazioni illecite,” hanno affermato i pm durante la requisitoria.
Le tappe processuali successive e le parti civili coinvolte
Il processo si sta svolgendo davanti al giudice per l’udienza preliminare Giovanni Angelicchio presso il tribunale di Nuoro. La fase del rito abbreviato consente un giudizio più rapido combinato alla valutazione delle prove presentate finora dagli inquirenti e dalle parti civili. In questa tornata sono sette i soggetti che si sono costituiti parte civile, rappresentando le vittime delle sottrazioni finanziarie.
Nell’udienza fissata al 17 giugno saranno ascoltate le difese di Barabino e Coinu. La sentenza è prevista per il 15 luglio, giorno in cui il giudice potrebbe emettere la decisione definitiva dopo le eventuali repliche delle parti. Il caso resta sotto attenzione per le ripercussioni legate alla tutela degli anziani e alla corretta gestione delle nomine di amministratore di sostegno.