Processo a Rimini: artista di strada accusato di violenza sessuale su minore e pedopornografia

Processo a Rimini: artista di strada accusato di violenza sessuale su minore e pedopornografia

Un artista di strada di 66 anni è sotto processo a Rimini per violenza sessuale su una minorenne, dopo che i genitori hanno denunciato minacce e pedopornografia legate al caso.
Processo A Rimini3A Artista Di Processo A Rimini3A Artista Di
Processo a Rimini: artista di strada accusato di violenza sessuale su minore e pedopornografia - Gaeta.it

Un caso di violenza sessuale su minore e pedopornografia sta scuotendo la città di Rimini. Un artista di strada di 66 anni è attualmente sotto processo per aver circuito e soggiogato una ragazzina di 16 anni, conosciuta attraverso internet. La vicenda ha preso piede quando i genitori della giovane hanno scoperto il suo coinvolgimento in una rete pericolosa, portando all’apertura di un’indagine da parte delle autorità.

La testimonianza dei genitori della vittima

Durante l’ultima udienza, tenutasi a Rimini, il pubblico ministero della procura distrettuale di Bologna ha ascoltato le testimonianze dei genitori della diciassettenne e di una poliziotta che aveva condotto le indagini. I due genitori, sebbene non si siano costituiti parte civile nel processo, hanno deciso di rendere testimonianza. “Nostra figlia ha sempre avuto delle difficoltà. È una ragazza che si fida facilmente delle persone e per questo è vulnerabile,” ha affermato la madre, descrivendo come la ragazza fosse già segnata da un passato difficile.

Nel febbraio del 2018, la giovane ha iniziato a mostrare segnali di un cambiamento. La madre ha raccontato di un episodio in cui l’insegnante ha contattato la famiglia per informarli che la ragazzina si era addormentata in classe. Non è passato molto tempo prima che la verità venisse a galla: la ragazza era stata contattata da un predatore sessuale che, attraverso minacce, l’ha spinta a inviare foto pornografiche.

Le minacce e il terrore vissuto dalla vittima

Il padre della ragazza, anch’egli poliziotto, ha confermato le turbolente circostanze che hanno portato all’intervento della polizia. “La situazione era diventata insostenibile. La minaccia era diretta a entrambi noi, alla nostra famiglia. Ricevevamo telefonate inquietanti, e la cosa più allarmante è che sapeva dettagli sulla nostra vita,” ha spiegato l’uomo. Questo clima di paura ha costretto i genitori a presentare una denuncia, cercando di proteggere la loro figlia da un pericolo sempre più tangibile.

La madre ha descritto come la ragazza, sebbene avesse solo 16 anni, fosse stata costretta a confrontarsi con una situazione perversa. “Quando lei si negava o non riusciva a rispondere, le minacce diventavano più insistenti,” ha detto, evidenziando lo stato critico in cui versava la giovane. Le autorità, informate della situazione, si sono mobilitate rapidamente, ed è stata aperta un’indagine per rintracciare il 66enne, descritto come un artista di strada residente a Rimini.

La scoperta dell’identità del sospettato

Dopo una serie di indagini condotte dalla polizia, il sospettato è stato identificato e raggiunto dagli investigatori nella sua residenza a Rimini. L’uomo, originario della Sicilia, non si è mai presentato al processo, rendendo il quadro giuridico ancora più complesso. L’assenza dell’imputato durante le udienze ha sollevato interrogativi e preoccupazioni riguardo alla possibilità di una giusta difesa, ma la pubblica accusa sta portando avanti con determinazione il caso.

La prossima udienza nel processo è fissata per il 17 ottobre, quando la ragazza sarà ascoltata. Si prevede che la fase istruttoria si concluda in quella data, permettendo eventualmente di avviare la discussione finale e arrivare a una sentenza. Un caso che, al di là delle aule di giustizia, continua a generare profonda tristezza e preoccupazione, sottolineando la vulnerabilità dei più giovani nel contesto odierno.

Change privacy settings
×