Un uomo di ottant’anni è al centro di un procedimento giudiziario a Torino con l’accusa di occupazione abusiva di un appartamento di edilizia popolare. La controversia ruota attorno alle circostanze della sua entrata nell’alloggio, che secondo la sua versione dei fatti è frutto di un inganno da parte di un presunto funzionario dell’Atc. La questione si fa complessa mentre il pensionato fornisce dettagli che potrebbero mettere in discussione le accuse.
L’accusa di occupazione abusiva
La procura sostiene che nel dicembre 2020 l’anziano ha occupato un appartamento nella zona di Barriera di Milano senza alcuna autorizzazione. La legge punisce l’invasione di edifici, ed è per questo che il Comune di Torino ha deciso di costituirsi parte civile, rappresentato dall’avvocato Matteo Giacolono. I pubblici ministeri, durante le udienze, hanno messo a punto le loro argomentazioni contro l’80enne, evidenziando la mancanza di un contratto di locazione legittimo al momento dell’occupazione dell’alloggio.
Il racconto dell’anziano, tuttavia, introduce un elemento di confusione: secondo lui, un individuo che si spacciava per un funzionario dell’Atc gli avrebbe consegnato le chiavi dell’appartamento. Questo tema di possibile raggiro è al centro dell’attenzione in questo processo, dove la verità sembra sfuggente e le prove devono essere esaminate attentamente.
La testimonianza del pensionato
Durante il dibattimento, l’80enne ha raccontato la sua versione dei fatti, citando un incontro avvenuto per strada con un uomo a bordo di un’auto bianca. Quell’individuo, vestito con un cappellino recante la scritta Atc, si sarebbe presentato come un funzionario offrendo al pensionato la possibilità di visionare un immobile disponibile. “Se ti piace ecco le chiavi, altrimenti te ne mostro un altro” avrebbe affermato l’uomo. L’anziano, dopo aver dato un acconto di 350 euro, asserisce di non aver più visto il presunto funzionario e di essere stato convinto a prendere possesso dell’alloggio.
Questa intervista in aula è stata seguita da domande dirette da parte del pubblico ministero, che ha cercato di chiarire la natura dell’accordo e la legittimità dell’occupazione. L’inchiesta dovrà verificare se l’anziano possa essere realmente considerato una vittima di un inganno o se, al contrario, abbia approfittato della situazione per occupare un immobile senza diritto. Sono molte le domande irrisolte attorno a questa vicenda legale.
La testimonianza dell’ispettrice dell’Atc
Un ulteriore elemento di complessità è emerso dal processo grazie all’intervento di un’ispettrice dell’Atc, la quale ha riferito di essere andata nell’appartamento per un controllo dopo che l’80enne aveva preso possesso dell’immobile. La chiave in suo possesso, ha dichiarato, era inservibile, il che pone interrogativi sull’autenticità dell’occupazione dell’alloggio. Se l’anziano sostiene di non aver cambiato la serratura, come mai la chiave ufficiale non funzionava?
Questa dichiarazione ha portato a nuove riflessioni. I giudici devono ora capire se l’anziano possa avere una spiegazione per questa discrepanza e se davvero l’occupazione possa essere considerata abusiva o il risultato di una truffa ben orchestrata.
L’arresto e la situazione attuale
La testimonianza dell’80enne si è concentrata anche sulle conseguenze pratiche della sua situazione. Ha dichiarato di aver sempre provveduto al pagamento delle bollette e ha menzionato l’arrivo dei vigili urbani, che avrebbero tentato di sfrattarlo. Il pensionato ha inoltre sottolineato di essere stato soggetto a un provvedimento giudiziario definitivo che gli impediva di lasciare l’alloggio. Questo aspetto rivela quanto sia intricata la sua posizione e la vulnerabilità in cui si è trovato.
Il Comune di Torino, pur essendo attivamente coinvolto nel processo, ha anche avviato ricerche per trovare una possibile soluzione abitativa per l’anziano. La sentenza di questo processo avrà ripercussioni significative, determinando se l’ottantenne è vittima di un reato o un occupante abusivo consapevole di necessità. La vicenda, ancora avvolta in un’ombra di incertezze, attende ora un chiarimento definitivo.